Gilberto Antonio Marselli e valersi di tutti quegli strumenti, che, da tempo, il progresso scientifico va mettendo a punto. Non è a caso, infatti, che il rifiorire di certi studi e di certe• analisi - se non altro con un diverso approccio - lo si può comodamen te far risalire ad un certo periodo, che, guarda caso, coincide con la ripresa delle inchieste sociologiche in Italia, E, quel che più conta, coincide con l'apertura a questi studi ed a queste analisi anche di quei gruppi culturali e di opinione, che, prima, in Italia si erano dichiarati contrari al metodo sociologico. · È di questi ultimi anni, inoltre, la creazione di un'Associazione Italiana di Scienze Sociali (Bologna, maggio 1957), di una Società Italiana di Sociologia Rurale (Roma, luglio 1959) che aderisce alla corrispondente società europea (costituita a Wageningen, Olanda, nel settembre 1958) nonché la sempre più attiva partecipazione italiana a congressi internazionali (Louvain, Belgio, nel settembre 1958 ed Oslo, Norvegia, nell'agosto 1960 per la Società Europea di Sociologia Rurale; Stresa nel settembre 1959 per il IV° Congresso Mondiale di Sociologia ed altri ancora), che pongono all'ordine del giorno dei propri lavori proprio la trattazione di temi inerenti · all'apporto che la sociologia - e le sue specializzazioni applicative - può dare alla risoluzione dei problemi interessanti le moderne società soggette a cambiamenti. E non si può·, certo, tacere un altro fenomeno altrettanto importante, quale la costituzione - sia pure più o meno ufficiale - in Italia di vari gruppi di studio interessati alla ricerca sociale applicata e, molto spesso, collegati anche a pubblicazioni periodiche di un certo livello, che hanno finito con il crearsi un proprio pubblico di attenti lettori e, perfino, di attivi collaboratori. Che un risveglio, quindi, ci sia stato in questa direzione non lo si può., certo, negare anche se, forse, è ancora troppo presto per valutarne obiettivamente i risultati. Ma, d'altra parte, non credo si possa anche negare che il tutto ha avuto - ed ancora sta avendo - l'aria di doversi, più che altro, svolgere nella quasi assoluta clandestinità. Nella maggior. parte dei casi si è trattato, comu:pque, di iniziative personali, senza alcuna ufficialità e, molto spesso, senza quelle pur minime disponibilità finanziarie, che pur erano necessarie. Quasi sempre il mondo ufficiale della ricerca scientifica ne è _r{masto completamente estraneo, ove si eccettuino, anche in questo caso, gli sforzi ed i sacrifici di qualche ricercatore. Non parliamo, poi, del mondo della politica, che mi sembra abbia sempre oscillato tra due posizioni solo apparentemente diverse: quella derivante dal desiderio di poter disporre di studi e di indagini politicamente sfruttabili e, dall'altra parte, quella 98 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==