Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

Argomenti. coloniale. Non pochi piemontesi, del resto, erano disposti ad appoggiare il Risorgimento solo a condizione che la supremazia delle loro leggi e tradizioni venisse riconosciuta in maniera inequivocabile: si comportarono, cioè, secondo uno schema etnocentrico. Negli anni dell'unificazione il Mezzogiorno era tipicamente « mediterraneo »: in quegli stessi anni si rinforzarono gli stereotipi regionali che tuttora vivono. Farini scriveva a Cavour: « Questa è Affrica, i beduini a riscontro di questi caffoni, son fiore di virtù civile », e non aveva tutti i torti, non era raro in quegli anni di imbattersi in pastori vestiti di pelli o traversare località ed economia naturale, pre-monetaria. Pur tuttavia quella dei viaggiatori settentrionali era una forma di cono•- scenza etnologica non scientifica e già Pasquale Villari aveva buon gioco a contestare lo stereotipo del meridionale pigro, mostrando che si trattava di un disoccupato per forza. · Sono passati cento anni dall'unificazione: il Nord ha continuato a precisare i suoi caratteri di civiltà di tipo europeo, il Sud, soprattutto dopo la caduta del fascismo, durante l'occupazione anglo-americana, e sotto il nuovo regime repubblicano è stato sottoposto a cambiamenti di un'ampiezza senza precedenti. Ciò· nonostante il Sud è passibile ancora di una doppia identificazione, come quelle « immagini ambigue >> della psicologia della Gestalt che si possono leggere in due modi. Nelle s~e varietà locali percorre il continuo delle aree depresse: da genti estremamente isolate a popolazioni esposte agli influssi della civiltà urbana e industriale. Ma ormai le genti del Sud godono di molteplici contatti con l'altra dimensione socio-culturale, partecipano di istituzioni di carattere nazionale (difesa, sicurezza, istruzione, pubblica amministrazione, servizi pubblici, partiti politici, sindacati ecc.) e sovranazionale, come le chiese (sono lontani i giorni in cui la Chiesa dì Roma inviava missionari nelle « Indie di Abruzzi ») e ci sembra oggi possibile classificare quella meridionale come una sub-cultura solo parzialzialmente omogeneizzata con il più vasto insieme italiano in cui la distinguiamo, e solo parzialmente differenziata dai paesi dell'area culturale mediterranea, in cui l'occupazione piemontese fortunatamente la ritagliò 2 • La sub-cultura ha caratteristiche strutturali distintive, comuni al- , l'area mediterranea: 1) prevalenza, nell'economia, del settore primario perché le regioni meridionali non parteciparono della rivoluzione eco2 Per cultura si intenda l'insieme dei modi di vita che sono creati, appresi e trasmessi fra i membri di una determinata società umana. Per sub-cultura si intenda una unità culturalmente omogenea definita all'interno di un insieme culturale pii1 vasto. Le regioni meridionali del nostro paese, nei limiti in cui è valida la generaliz77 Bibliotecaginobianéo

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