Leo Valiani con cui ragio110 io, ma non ragiona così rapidan1ente·, ha altre virtù che io non ho, sa meglio fare gli affari suoi di come non sappia fare io, dividiamoci un po' le doti e i difetti, ma se andiamo avanti in questa strada, il Partito Radicale avrà una funzione crescente e allora anche l'appello ·alla concordia - con il quale chiudo - avrà un suo senso politico, pratico e sarà facile accoglierlo perché di fronte ad un obiettivo politico di lotta, la concordia si realizza, nella lotta ci si unisce; fuori della lotta si litiga a perdifiato, sempre. Mario Paggi, col quale so110 stato al confino nel 1928, mi diceva, giustamente, che queìlo fu il solo periodo in cui lo Stato italiano ci ha trattato economicamente con qualche decoro. Il solo riconoscimento che abbiamo avuto nella vita é stato quello delle dieci lire al giorno del confino, ridotte ben presto a cir1que. Ma quanti litigi anche al confino, perché non c'era ivi - allora - la possibilità di lotta politica, quante beghe anche in carcere. Appena ci fu però possibilità di lotta, usciti dal confino e dal carcere o quando la situazione permise perfino ai confinati di combattere, tutti i litigi furono superati e chi se ne ricorda più. Tenete fermo se1npre un obiettivo di lotta - radicale, però, radicale e non solo socialista, radicale e quindi di lotta nell'ambito delle democrazie occidentali perché ivi è nato il radicalismo, il giorno che Geremia Bentham ha detto: cittadini il radicalismo non è pericoloso, e ci ha scritto sopra alcuni libri ed un grande movimento politico intellettuale s'è levato ed ha rivoluzionato pacificamente l'Inghilterra, fecondandone i partiti e il movimento operaio sindacale. Avete camminato per sei anni, continuate; tutti i litigi si supereranno e l'appello alla concordia sarà ascoltato nel moto, nella lotta contro i nemici del progresso democratico, laico, sociale, nella lotta per riforme radicali, che tocchino le radici delle cose. LEO VALIANI 74 Bibliotecaginobianco
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