Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

Docunieriti nistra. Ma con il soggiacere, con il capitolare davanti alle difficoltà psicologiche costituite per certi socialisti, o per molti socialisti, dall'alleanza atlantica, noi contribuiremmo al fallimento a priori o in breve della svolta a sinistra. La svolta a sinistra, come condizione preliminare del suo successo, ha la conversione almeno della maggioranza del Partito Socialista, a posizioni che permettano la leale e decorosa permanenza dell'Italia, anche quando avesse dei socialisti nei posti chiave del suo governo, nell'alleanza atlantica. Questo dobbiamo dirglielo, noi radicali, per debito di sincerità. Ecco la funzione odierna del Partito Radicale verso i socialisti e da questo discende anche la problematica dell'alleanza elettorale. Io sono per l'alleanza elettorale col Partito Socialista, ma ad una condizione: che questa alleanza noi la ricerchiamo non per avere dei posti, non é che voglia chiedervi di rifiutare nessun posto che vi spettasse, ma dico che noi questa alleanza la cerchiamo solo nella misura in cui favorisce un'alleanza democratica generale, in Italia, un'alleanza in cui accetteremo volentieri tutte le esigenze del movimento operaio socialista, ma loro devono accettare la nostra esigenza di lealismo democratico in fatto di politica estera, sia pure accettarla senza dirlo con le mie parole (mica chiedo che Nenni o Lombardi dicano ciò con· le parole che dico io, questa libertà me la prendo io, loro tengano conto delle tradizioni psicologiche del loro partito). Ecco l'alleanza elettorale possibile. Ci devono essere degli avvicinamenti, noi tutti ci siamo avvicinati al Partito Socialista; voi, uscendo dal partito liberale avete fatto un magnifico cammino verso le posizioni che in Italia determinano una svolta a sinistra; i socialisti han fatto anch'essi un buon cammino; ma ancora un passo lo devono fare e voi, nei modi dovuti, còn la discrezione dovuta, ma anche con la franchezza dovuta, glielo dovete chiedere; se lo faranno, si farà l'alleanza elettorale, se no no. Il modo di chiederglielo, il modo diplomatico di chiederglielo è dato precisamente dalla nostra formula - Serini, aiutami - di Torino, dicembre del '56? Sbaglio?. Perché, certo la politica estera non é nell'accordo elettorale, non possiamo chiedere nell'accordo elettorale una clausola di politica estera. In politica, si capisce, soprattutto quando si tratta di elezioni, ci vuole tatto; ci vuole tattica e la tattica in che consiste? Sì faccia un'alleanza di tutte le forze della sinistra democratica. Noi insistiamo che i socialdemocratici e i repubblicani siano invitati a questa alleanza della sinistra laica, non già perché ci facciamo molte illusioni sulla nostra possibilità di essere eletti con voti socialdemocratici (non sono tanti, ma· una virtù ce l'hanno: sanno eleggere chi vogliono eleggere) ma perché l'adesione della socialdemocrazia o comt1nque la nostra insistenza affinché sia invitata 69 Bibliotecaginobianco

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