Documenti il padrone, ma un osservatore politico genuino. Le critiche più correnti sono che l'alleanza atlantica avrebbe potuto osare di più o in Corea quando aveva la superiorità di forze data dal monopolio della bomba · atomica, e quando Attlee convinse Truman a non farne uso, o a Berlino (parlo dell'altra crisi di Berlino nel 1949), o in Ungheria o a Suez o altrove. Io dico che ha fatto benissimo, invece, a non rischiare, ha fatto benissimo ad essere dappertutto prudente, pacifica, perché così ha dimostrato di essere veramente quell'alleanza difensiva delle democrazie che deve restare. Ma bisogna dimostrarlo, avendo presente quelle critiche di quanti temono che la prudenza eccessiva dell'alleanza atlantica finisca col dare la prevalenza e la vittoria al blocco comunista. Ora, la novità che può far traboccare il vaso, la goccia di cui il Partito Radicale è il portatore, è proprio questa: che la sinistra italiana· deve capire alla fine che essa ha possibilità di vittoria in questo paese appartenente all'alleanza atlantica, solo attraverso l'accettazione di questa alleanza medesima. La battaglia per una politica italiana di neutralità, possibile nel 1946 o '47, ma non più possibile nel '62, fu sciupata dalla stessa sinistra italiana attraverso l'allineamento, allora, del Partito Socialista Italiano accanto al Partito Comunista Italiano e all'Unione Sovietica. Il Partito Socialista Italiano allora non era seriamente neutrale; diceva, si, non aderiamo a patti militari, però proclamava contemporaneamente di non e~sere equidistante, di non essere neutrale, nel conflitto tra America e Russia, di parteggiare per la Russia Sovietica e lo disse fino alla morte di Stalin nel 1953, esattamente come lo dicevano i comunisti. Questo ha sciupato definitivamente ogni possibilità di neutralità dell'Italia. Da allora non c'è che l'alternativa: o permanenza nell'alleanza atlantica o crollo della democrazia in Italia, poiché l'uscita dell'Italia dal Patto Atlantico sarebbe la fine della prosperità economica italiana e schiererebbe gli americani col neo-fascismo, sicché la neutralità potrebbe esser difesa solo con l'aiuto dei paesi comunisti ammesso, il che é dubbio, che ce lo voglian poi accordare a tal fine. Noi possiamo fare tutte le critiche che vogliamo all'invasione americana di Cuba; le fanno molti americani e· fanno bene; io vorrei vedere chi di noi é capace di fare una critica alla impresa di Cuba così feroce e pertinente come l'hanno fatta alcuni grandi giornalisti americani, a cominciare da l\tlatthews. Naturalmente, essi conoscono da vicino molti dettagli che fanno rizzare i capelli in testa e che noi conosciamo solo dalla lettura dei loro scritti. Ma, ecco la differenza, davanti alla reazione dell'opinione pubblica occidentale, gli americani -si sono ritirati dall'invasione; invece di mandare cinquanta aeropl~ni a bombardare Cuba, non ne hanno più man-- dato neanche uno. Questa é la differenza. Quando l'Unione Sovietica de61 Bibliotecaginobianco ..,..
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