Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

Documenti società italiana che resiste agli impulsi democratici e autenticamente liberali, questa battaglia c'é stata e l'ha condotta il Partito Radicale. Non da solo, certamente. Il Partito Radicale se n'é fatto però il portavoce più risoluto, perché in esso si esprime quella critica politica che le campagne giornalistiche del Mondo e poi dell'Espresso hanno diffuso. ·E passo alla politica estera. Ho di fronte l'amico Luppi, di cui ho ascoltato con grande interesse il discorso, col quale sono d'accordo in gran parte ma in disaccordo sul resto. Su che cosa sono d'accordo con Luppi? E' giusto che il Partito Radicale debba avere anche in politica estera una sua parola originale, una sua parole diversa dagli altri partiti, così come l'ha in politica interna. Però, amico Luppi, non quella parola che dicevi tu, ma un'altra ci diversifica dagli altri partiti. Noi critichiamo le degenerazioni conservatrici e reazionarie dell'alleanza occidentale e questo lo dobbiamo fare, lo dobbiamo fare sempre, ma in questo non siamo soli, in questo non c'é nessuna originalità nostra. L'amico Lo Pane ha illustrato molto efficacemente tutte le critiche alla politica atlantica e ai soci dell'alleanza atlantica, che bisogna fare: ma sono tutte condivise dai socialisti. Non parlo neanche degli altri partiti della sinistra italiana, non parlo dei comunisti, non parlo dei socialdemocratici, parlo solo dei socialisti, cioé di un partito che ci è vicino. Tutte qu.elle critiche i socialisti le condividono; questo non è certo il motivo per non continuare a farle nostre. Se i socialisti dicono una cosa giusta e criticano con argomenti giusti una cosa che va criticata, non é certo un motivo perché noi non la critichiamo più, anzi semmai un motivo per insistervi, poiché la confluenza di due critiche, la socialista e la radicale, darà più facilmente dei risultati. Ma ciò non costituisce ancora una posizione originale. Per far questo potremmo ancora non aver costituito un partito radicale e potremmo limitarci ad approvare i socialisti, anche senza approvarne il marxismo. Del resto chi chiede ancora nel Partito Socialista l'approvazione del marxismo? Quindi lasciamo stare il marxismo; é chiaro che il marxismo .solo come elemento storico ci differenzia del Partito Socialista; quello che ci differenzia oggi dal Partito Socialista è anzitutto proprio il fatto che la nostra posizione di politica estera é, e non può essere a mio parere, che la seguente: noi dobbiamo spiegare alla sinistra italiana che senza l'accettazione della alleanza atlantica e della comunità europea occidentale, oggi economica, domani forse anche politica, che é nata sul terreno della comunanza di politica estera ed economica dei sei paesi del Mercato comune ed é potenzialmente aperta agli altri paesi atlantici o pro-atlantici, senza questa accettazione piena e incondizionata, pur con tutte le critiche sovente aspre che si possono e si debbono fare a 59 Bibliotecaginobianco

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