Giuseppe Sacco si sa ancora, se non da brevi dichiarazioni alla sta1np·a, quale impressione abbiano riportato i parlamentari che hanno fatto parte della Commissione; quello di cui si può essere fin da ora certi è della buona volo,ntà del governo israeliano da cui è partita, con un memorandum indirizzato al Con- . siglio dei Ministri della CEE, l'iniziativa, e che non ha esitato, per rendere più facile un eventuale accostamento ai « Sei », a prendere l'impopolare misura della svalutazione della lira israeliana di oltre un terzo del suo precedente valore. Vorremmo che i fatti ci dessero torto, ma temiamo grandemente che proprio gli ambienti economici italiani faranno delle difficoltà. Israele, si dirà, è un temibile concorrente nel settore dei prodotti agricoli, soprattutto per quanto riguarda gli agrumi, di cui Israele è un fortissimo produttore. Tale osservazione, che a prima vista apparrebbe fondata, si rivela, ad un esame appena più approfondito, priva di ogni ragion d'essere. Il tipo di agrumi che Israele produce ed esporta è totalmente diverso dal nostro. Israele non esporta limoni, m.a soprattutto pompelmi ed arance, mentre in Italia il pompelmo è quasi inesistente e le arance sono di qualità differente, essendo sconosciuto in Israele l'arancia sanguigna. Analoga differenziazione per quanto riguarda i mercati: l'esportazione italiana, che si attua soprattutto per vie terrestri, si rivolge nella sua quasi totalità verso la Svizzera, l'Austria e la Germania meridionale, mentre al contrario la produzione israeliana, spedita totalmente per via mare, si indirizza ai mercati inglese (in massima parte), scandinavo e, attraverso il porto di Amburgo, alla Germania nord-occidentale. Le possibilità di espan• sione del mercato sono inoltre praticamente illimitate. Anche a non voler considerare i paesi dell'Europa orientale, verso cui già si dirigono piccole frazioni della esportazione italiana (Ungheria) e israeliana (Polonia), all'interno della stessa Comunità Europea, e segnatamente nella Germania Occidentale, vi sono zone vergini per gli agrumi, nel senso che essi sono ancora totalmente esclusi dalla dieta abituale della popolazione, e non mancano villaggi in cui l'arancia è praticamente sconosciuta. Naturalmente, per realizzare una grande espansione della produzione e della esportazione degli agrumi, sarà necessario organizzare tutto il settore in maniera moderna, sia per quanto riguarda la produzione, introducendo tecniche più moderne di quelle attualmente in uso, sia nel settore delle vendite, dando vita ad un eflìciente organismo che curi l'espansione dei consumi attraverso la pubblicità ed il controllo della qualità dei prodotti. In entrambi i settori la collaborazione con lo Stato di Israele, lungi dal danneggiarci, potrebbe esserci di grande utilità. La produzione agricola, in generale, ed agrumaria, in particolare, viene oggi, in Israele, curata e controllata con sistemi estremamente avanzati, mentre tutta la parte commerciale viene curata da un unico organismo organizzato su basi cooperative, il « Citrus Contro! and Marketing Board ». E della consapevolezza di una utilità da parte nostra per quanto riguarda la possibilità di ripetere le esperienze israeliane in questo campo, sembra un incoraggiante sintomo la 50 Bibliotecaginobianco
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