• GIORNALE A PIÙ VOCI La barca pericolante dell'Università italiana In un breve, denso libretto (Si può salvare l'Università italiana - edizioni di Comunità) Gustavo Colonnetti ha cercato di dare risposta ad una serie di interrogativi che gli stessi giovani oggi si pongono una volta entrati in contatto con la vita universitaria e non appena possono dire di avervi fatto le prime esperienze. Sono domande che in massima parte attengono ai metodi attuali dell'insegnamento universitario; ancl1e se si comincia con l'indagare sul significato della formazione pre-universitaria e sulla differente valutazione che ai fini dell'insegnamento superiore· si dà alla formazione tecnica rispetto a quella umanistica; e anche se si finisce col porsi la questione più inquietante e cioè quella dell'« atteggiamento che, di fronte alla crisi universitaria, hanno assunto gli uomini responsabili della cultura e della politica nazionale ». Le « risposte » di Colonnetti fanno centro e colpiscono, prima ancora che per la giustezza delle tesi implicite in esse, per l'equilibrio e la misura co11 la quale sono formulate; doti che svelano in tutta chiarezza quale e quanta aderenza alla vita attuale e all'odierno sviluppo del paese abbiano le idee dell'autore. Se la formazione iniziale orientata verso la tecnica viene tuttora considerata come meno adatta alle attività intellettualmente più elevate è perché finora nelle scuole di quello indirizzo predomina l'informazione sulla formazione, i corsi di specializzazione e di applicazione sulle discipline teoriche, per la necessità di consentire « un più rapido accesso al mondo del lavoro ed una più pronta e sicura possibilità di guadagnarsi la vita ». Nulla vieta, però - e il Colonnetti espressamente lo dice « al fine di precisare come potrebbe essere congegnata una scuola media che si proponesse di fornire a tutti gli italiani quel tanto di formazione umanistica che renda loro accessibile la vita degli studi superiori » - che a quel gusto delle idee generali, a quel « sentimento dell'ordine e della bellezza, a quella disciplina dell'espressione», che sono doti preziose per la formazione della personalità e nelle quali usiamo vedere lo scopo e il fondamento nobilissimo dello studio delle humanae litterae,. non si possa giungere anche per altre vie: per esempio, attraverso lo studio delle scienze fisico-matematiche, che, se condotto con lo stesso carattere di distacco delle applicazioni immediate, e di ideale disinteresse, conferisce alla mente dei giovani « il senso dell'ordine e della misura, la conoscenza della realtà fisica del creato e della meravigliosa armonia delle leggi che lo governano ». Non si potrebbe dir meglio come - contrariamente a quanti troppi ancora oggi pensano - il divario tra le formazioni pre-universitarie non si connetta affatto alla diversità delle materie studiate, ma piuttosto e soltanto allo spirito e ai metodi ado40 Bibliotecaginobianco
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