Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

Note della Redazione L'esame di giugno Se è esagerato affermare che il Governo Fanfani, decidendo di far svolgere le elezioni amministrative il 10 giugno prossimo a Roma, Napoli, Bari, Foggia e in cento altri comuni minori, ha preso una iniziativa «coraggiosa», non si può sottovalutare il fatto che una coalizione di governo, per la prima volta forse in questo dopoguerra, chiama i cittadini alle urne senza indugi, per rispettare certe scadenze democratiche e prescindendo dai calcoli di convenienza elettorale della maggioranza e dei partiti che ne fanno parte. Il coraggio, in questo caso, forse non c'entra; ma c'entra, e come, la volontà di ade1npiere lealmente ai doveri che la legge impone soprattutto ai governanti, la volontà di non sottrarsi alle regole del gioco democratico: una volontà che la coalizione di centro-sinistra, con questo suo primo atto, ha din1ostrato di possedere. L'esercizio della democrazia è un mestiere difficile, scomodo qualche volta, che comporta dei rischi; ma è appunto correndo dei rischi che si afferma la superiorità di un regime libero e si consolida, in definitiva, il costume democratico. E, a questo punto, vale la pena di ricordare che per troppo tempo, da parte della Democrazia cristiana, si è lasciato nelle mani delle opposizioni il motivo del richiamo ai doveri costituzionali trascurati in base a discutibili e poco producenti calcoli di partito; si è consentito, cioè, che forze politiche le quali rifiutano la democrazia come fine, e come mezzo, potessero presentarsi all'opinione pubblica in veste di tutori delle libere istituzioni. Ora, questo, non dovrebbe più accadere. Ha scritto Nenni che « il proposito di non subordinare le elezioni . a{ comodi dei partiti segna un netto progresso sulla pratica contraria alla quale ci si è sovente attenuti nel passato», e che « bisogna che la stretta osservanza della Costituzione e della legge ridivengano la regola automatica e permanente dei pubblici poteri »; e un impegno in tal senso è stato preso dal Governo e ribadito dal ministro Taviani alla Camera, e dal Presidente del Consiglio nel corso di una recente intervista alla Televisione: « tra gli interessi di partito e la legge, - ha detto Fanfani - abbiamo scelto la legge ». La consultazione di giugno, sarà, anche per questo, una prova importante per il centro-sinistra. Lo sarà in quanto dovrà dimostrare che la 11uova maggioranza, sul terreno della democrazia, accetta tutte le sfide, in primo luogo, e poi che il nuovo corso della politica italiana è irreversibile, risponde alle necessità del paese ed alle aspettative dei cittadini. Se, come ha detto Moro in un discorso pronunciato a Foggia, « indietro non si torna», bisogna che alle parole seguano i fatti, bisogna che, attraverso un esanie di coscienza dei partiti della coalizione e specialmente della Democrazia cristiana, siano predisposte tutte le condizioni per rendere effettiva, a tutti i livelli, la svolta politica che si è realizzata col centro-sùiistra. Non è a caso, infatti, che le elezioni amministrative che si terranno nel prossimo mese di giugno interessano prevalentemente il Mezzogiorno. I centri principali nei quali si dovrà votare per i consigli comunali sono 37 Bibliotecaginobianco

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