Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

• Note della Redazione zionale, o non sarà. E questo non solo per la presenza delle comunità minoritarie cristiana. ed israelita, ma anche e soprattutto perché la parte musulmana della popolazione è lungi dal costituire un'unità, da qualsiasi punto di vista la si consideri. Sotto il profilo antropologico si possono infat(i . distinguere gli originarii berberi con i più tardi immigrati arabi, distinzione tuttavia che non coincide con quella tra berberofoni ed arabofoni, dato il gran numero di berberi arabizzati. Dal punto di vista degli insediamenti si distinguono i sedentari dai nomadi, con una grande varietà di gradi intermedi tra i due estremi. In più, per una parte della popolazione il diritto coranico è pienamente acquisito, mentre sopravvive, negli ambienti montani, il diritto berbero preesistente. . Si aggiunga la frammentazione in sètte religiose che è caratteristica del mondo islamico e la differenza di mentalità, costumi, credenze e talvolta persino di lingua che contrappone la città con la campagna circostante. A voler delimitare su di una niappa i confini, quando confini vi sono, delle diverse aree culturali dell'Algeria, si otterrebbe un viluppo indistricabile ed inintelligibile di linee, perché la differenziazione antropologica non cor-,:isponde a quella linguistica, né questa a quella per tipo di attività, di insediamento, di credenza o di ordinamento giuridico. Naturalmente il peso demografico delle varie comunità è estremamente differenziato, ma fattori d'altro ordine intervengono a modificare lo squilibrio numerico. Così, il ruolo della minoranza europea sarà rilevantissimo date le sue capacità economiche, culturali ed organizzative, anche quando le sarà venuto meno il monopolio del potere pubblico. Le comunità israelita e mozabita si avvantaggeranno del controllo pressocché totale del commercio medio e minuto. Le comunità berberofone della loro maggiore adattabilità e disponibilità alla emigrazione e all'inurbamento, che le renderà protagoniste della grande rivoluzione urbana che già scuote, e ancor più scuoterà l'Algeria non appena sarà in atto la pace. L'Algeria quindi, a meno che la follia razzista che oggi domina i pieds noirs di Grano e di Algeri .non renda impossibile ogni futura convivenza tra arabi ed europei, sarà dunque uno stato plurinazionale, uno stato i cui governanti dovranno tenere conto di complesse, molteplici e talvolta con.. traslanti esigenze. La politica algerina dovrà perciò rifuggire dai facili e demagogici estremismi, sia in politica interna che in politca estera. All'interno, il governo algerino si troverà stretto tra l'esigenza di rendere giustizia alle comunità musulmane, spogliate della loro terra, e l'impegno preso con la Francia di rispettare le proprietà degli europei. Non potendo conquistarsi il consenso della maggioranza musulmana con misure demagogiche il cui prezzo sarebbe la fuga verso la Francia di una parte delle minoranze di cui il giovane stato non potrà, per lungo tempo ancora, fare a meno; stretto tra queste esigenze, il futuro governo algerino, dovrà puntare soprattutto su uno sviluppo economico sempre più rapido e su un benessere sempre più diffuso. Tale politica, favorita dalle risorse del Sahara e dalla collaborazione economica 34 Bibliotecaginobianco

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