Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

r Epigoni del meridionalisn10 ·comunista tiche che sono all'origine dell'interpretazione gramsciana, altro è ricostruire storicamente le vicende dello sviluppo economico italiano, guardandosi dagli errori in cui si può essere indotti quando sono le ragioni pratiche a dettare l'interpretazione storica. Ma non si poteva pretendere da un Villari che aderisse alla interpretazione di ·Romeo in polemica con la interpretazione classica del Partito comunista. È piuttosto interessante rilevare la incertezza con cui gli storici comunisti si muovono su questo terreno, e l'ermetismo con· cui si esprimono, da quando si sono dovuti confrontare con gli studi di Romeo. E si deve rilevare altresì che Villari si riferisce implicitamente a Romeo, quando «presenta» Gramsci, mentre sarebbe stato preferibile un esplicito riferimento per una più diretta confutazione, o tentativo di confutazione (magari inserendo nell'antologia un brano di Risorgimento e capitalismo, per consentire ai lettori di avere un'idea più precisa delle nuove posizioni cui sono approdati gli storici liberali a proposito della questione meridionale). Veniamo ora all'ultima parte dell'antologia di Villari, quella che si riferisce al periodo della « nuova democrazia», dal secondo dopoguerra ad oggi. È la parte che avrebbe dovuto essere più nuova e più importante, ma che risulta in realtà la più discutibile di tutta l'antologia. La tecnica del dosaggio, della scelta dei testi e delle conclusioni, è qui · più scoperta, più tendenziosa. Cominciamo dalle esclusioni : sono esclusi i più significativi contributi meridionalistici dei democratici; non si tiene conto, che per mezzo di un sommario accenno in una nota di presentazione, del me~idionalismo europeistico; non c'è nemmeno un riflesso, sia pure indiretto, della polemica democratica nei confronti del comunismo. Né vale l'obiezione che ci si doveva limitare ad « alcuni p11nti essenziali di riferimento » per dare « un'idea approssimativa » delle più recenti fasi del dibattito meridionalista; e che una antologia non può gonfiarsi oltre un certo limite. Anzitutto si poteva fare a meno . degli scrittori del '700 per far posto agli autori di testi che presentano un maggiore valore di attualità; e poi l'importanza relativa di taluni dei testi scelti non è tale da giustificare l'esclusione di altri, della rela., zione di La Malfa al Congresso di Napoli del Partito Repubblicano nel 1948, per esempio, o di taluni articoli pubblicati da « Nord e Sud», o di taluni degli studi pubblicati dalla Svimez, o di talune delle relazioni tenute in importanti convegni meridionalisti. Ma la verità è che Villari ha omesso tutto ciò che poteva dare ombra alle posizioni comuniste e la sua pretesa obiettività va in pezzi. È vero che egli si è pure preoccu- ·pato di cercare un paio di alibi: Saraceno e Rossi Daria. Ma di Saraceno perché non ha inserito, invece di uno scritto teorico del 1952, quello 31 Bibliotecaginob-ianco ...

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