Pasquale Saraceno Ancora più esplicito a questo riguardo è stato, tuttavia, nel luglio del 1959, l'ultimo Rapporto del Comitato, nel quale si indicava chiaramente che gli elementi nuovi della s"ituazione italiana erano ormai talmente rilevanti da richiedere una profonda rielaborazione del sistema dei valori contenuto nello « Schema», specie in materi.a di sviluppo del Mezzogiorno 9 • Sembra che non si possa chiudere questa nota senza un accenno al problema dei tempi n~cessari allo svolgimento di un processo di sviluppo quale quello del Mezzogiorno. Ora non vi è dubbio cl1e lo « Schema Vanoni » ha tenuto conto del fatto che non ci si potesse attendere una crescita contemporanea in tutti i settori dell'economia del Mezzogior110 e che in un primo tempo avrebbero dovuto asumere una proporzione relativamente più rilevante gli investimenti nelle « infrastrutture », che 110n sono destinate a fornire direttamente reddito; tuttavia ciò non poteva impedire di ipotizzare che, una volta provveduto ad una certa accumulazione di capitale sociale, potesse aver luogo, nel quadro di stimoli e di politiche indicate dallo « Schen1a », una este11sione al Sud del sistema industriale_ italiano, e quindi u11 aumento del reddito del lVIezzogiorno, a saggi che sarebbero risultati rilevanti dato il basso livello di partenza. Quando si parla di « tempo lungo » bisogna però guardarsi dal pensare che una soluzione del proble1na del. Mezzogiorno possa avvenire automaticamente con il passare del tempo. Al contrario, la stessa intensità e rapidità del progresso del nostro sistema economico, progresso che si concentra ancor oggi nelle zone già sviluppate, fa sì che il problema del Mezzogiorno debba essere affrontato in « tempo breve » ove si voglia che le distanze non si accrescano ad un punto tale da porre del tutto « fuori mercato » le nostre regioni meridionali. È quindi necessario introdurre nel processo di sviluppo economico in atto nuovi elementi capaci di accelerare l'eliminazione degli squilibri esistenti tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, e fare in modo che la politica di sviluppo del Mezzogiorno diventi una delle co1nponenti più importanti del nostro ulteriore sviluppo economico e sociale: è quanto lo « Schen1a Vanoni » si era proposto di fare, ed è ciò che di sempre valido resta di tale « Schema », indipendenten1ente dall'ordine di grandezza dei valori adottati e dal~e ipotesi assunte. PASQUALESARACENO 9 Cfr.: Riconsiderazione dello « Schema Vanoni » nel quinto anno dalla sua presentazione, Roma, 1959, pagg. 24-26. 20 Bibliotecaginobianco I I I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==