« Schema Vanoni» e Mezzogiorno italiana non integrata nel Mercato Europeo; tuttavia non ·sembra dubbio che il diverso quadro che ha presieduto allo sviluppo dell'economia italiana, rispetto _a quello previsto dallo « Schema », è venuto a ritar- .dare l'estensione al Mezzogiorno del sistema industriale italiano, estensione ritenuta possibile nelle condizioni indicate dallo « Schema». Per concludere, il fatto che gli investimenti, sia quelli nei « settori propulsivi » sia quelli direttamente produttivi, non abbiano seguito per il Mezzogiorno le proporzioni indicate dallo « Schema Vanoni» e, in genere, i diversi rapporti che si sono avuti e dal lato della formazione del reddito nazionale, per quanto riguarda l'incremento della produttività rispetto all'aumento dell'occupazione, e da quello della distribuzione delle risorse, sono venuti a modificare sostanzialmente il « quadro » in cui si supponeva avrebbero potuto aver luogo lo sviluppo dell'economia nel Mezzogiorno e l'inserimento delle forze di lavoro meridionali nel mercato nazionale. Questa constatazione, dei diversi termini in cui si è venuto a svolgere, rispetto al previsto, lo sviluppo della economia italiana, e del Mezzogiorno in particolare, non è il frutto di un esame statistico effettuato a tanti anni di distanza, ma rappresenta il risultato di una continua attenzione dedicata ai vari elementi e alle tendenze della nostra evoluzione economica. . Tale continuo riesame delle prospettive indicate nello « Schema » risale ai primi tempi dello « Schema » stesso 7 e trova compiuta espressione nei Rapporti predisposti dal « Comitato per lo sviluppo dell'occupazione e del reddito », il quale, come si è detto, non ha mancato di indicare, fin dall'inizio della sua attività, le divergenze di andamento e soprattutto la diversità degli stimoli e del meccanismo di sviluppo dell'economia italiana rispetto a quelli previsti dallo « Schema » 8 • Tali Rapporti erano quindi già da soli in grado di ridimensione ogni aspettativa, anche quelle di coloro che dalla logica dello « Schema Vanoni » avessero avuto un'idea alquanto approssimativa, sulle possibilità di realizzazione degli obiettivi indicati dallo « Schema » per lo sviluppo. del Mezzogiorno e per la riduzione delle distanze nei confronti del Nord. 7 Sembra opportuno segnalare che già nel 1955 una indagine effettuata presso il Ministero dell'Industria fece rilevare una notevole rispondenza degli investimenti industriali, previsti nel periodo successivo, ai valori indicati dallo « S~hema », ma una tendenza diversa da quella ipotizzata per quel che riguarda la localizzazione geografica di tali investimenti. s Cfr.: Schema di sviluppo e Mercato Comune Europeo, op. cit. e La situazione economica italiana all'atto dell'entrata in vigore del Trattato di Roma, Roma, · settembre 1958. 19 Bibljotecaginobianco
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