Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

Le Regioni regionalista serio ha lontanamente pensato che la Regione possa risolvere autonomamente i problemi economici di fondo della società nazionale o anche i suoi propri e particolari; anche perché la Regione, così come è prevista dalla Costituzione, non ha neppure i poteri e l'ambito di competenze adatti allo scopo. È stato aggiunto che, viceversa, la Regione può ottimamente servire come valido strumento di collaborazione periferica tanto nel momento dell'elaborazione come nel momento dell'attuazione decentrata del piano economico generale. · Bisognerà forse aggiungere qualche altra cosa, e cioè che accanto ai. regionalisti seri ci sono anche quelli allegri e che, accanto a questi, ci sono infine anche i regionalisti seri, ma che della Regione intendono utilizzare soltanto gli aspetti strumentalisticamente produçenti ai loro fini generali. I guai della Regione siciliana. cominciarono quando, dopo .Restivo e con gente come Alessi, che adesso capeggia la destra, o come i comunisti, che già covavano il milazzismo, si cominciò a parlare di « soluzioni autonome e originali » dei problemi dell'Isola, e lo slogan « la Sicilia farà da sé » venne assunto a simbolo di neo-autonomismo davvero ridicolo in questi tempi di « grandi spazi » della tecnica e del1' economia. Tutto ciò, comunque, ci serve per ricordare che esiste il pericolo d'una visione equivocamente autono1nistica delle future Regioni, e che ~i questo autonomismo più o meno artificiosamente sollevato ci sì varrà sia come d'un elemento di polemica anti-regionalistica sia come d'una piattaforma strumentalistica per operazioni politiche di vertice . . D'altra parte, poiché la tecnica e l'economia si muovono ormai per grandi spazi, sembrerebbe che la .Regione sia lo strumento di giusta ampiezza al quale ricorrere per l'identificazione dei problemi di base e, sucecessivamente, per la loro risoluzione decentrata. Strumenti ancora troppo piccoli, dice l'on. Scelba. Certo, in ogni caso, maggiori che non quelli ai quali siamo costretti a ricorrere attualmente per le stesse esigenze, Camere di commercio provinciali, uffici tecnici comunali e provinciali, ecc. Ci sembra, con ciò, di aver praticamente esaurito il panorama delle obiezioni che caratterizzano la fase attuale della polemica antiregionalistica. Qual'è, adesso, il compito dei regionalisti? È un compito difficile che, seco·ndo noi, si articola su due esigenze . .· La prima è quella che consiste nel fare il punto dell'evoluzione che, in questi anni di polemica e, spesso, di silenzio da parte dei regionalisti, ha subìto l'idea regionalistica presso i regionalisti stessi. La seconda corrisponde al nuovo impegno pratico che sta davanti ai regio13 Bibliotecaginobianco ;,

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