Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

Lettere al Direttore ne sont pas marxistes »: eviterà infortuni intellettuali quali quello di attribuire a Marx l'idea che « la storia è una continua antitesi e scontro di classi antagonistiche », quasi che Marx avesse presentato come eterno questo conflitto e non avesse chiaramente scritto e ripetuto che « la storia è stata finora storia delle lotte di classe » non escludendo affatto che nel futuro la storia non sia più storia delle lotte di classi, ma. storia, forse, dello spirito e della scienza dell'uomo, storia delle contraddizioni cosmiche o chissà che altro: né 1vlarx né i pensatori materialisti hanno mai fatto « i menus per le cucine dell'avvenire», ma hanno sempre detto che « l'uomo si pone soltanto i problemi che è in grado di risolvere ». Marx « pretese che, con il trionfo del proletariato, il processo storico si sarebbe arrestato, al movimento sarebbe successa la quiete, alla necessità la libertà, insomma il Paradiso in terra»? Ma dove, caro Compagna? Dove· e quando, caro Granata? Perché non si ricorre all'uso delle virgolette e delle citazioni quando « si volgarizza » così un alto pensiero filosofico, riducendolo a propaganda giornalistica e facen,dosi torto, oltre tutto? « Meraviglia davvero che certi miti e pregiudizi siano così difficili a sradicarsi. .. », per usare le stesse conclusioni del Granata! Concedo facilmente al recensore che il libro sia pervaso da spirito ottimistico sulla perfettibilità del genere umano, ma si tratta del « optimismo del ideal » fondato su « el pesimis1no de la realidad » per dirla con ]osé Vasconcelos; oppure del « pessiniismo dell'intelligenza e dell'ottimismo della volontà» per dirla con Gramsci. Come scrive ]osé Carlos Mariategui, « esistono due tipi di pessimisti così come esistono due tipi di ottimisti. Il pessimisnio esclusivamente negativo si limita a constatare con un gesto di impotenza e di disperazione la miseria delle cose e la vanità degli sforzi ... L'azione è invece fatta di negazioni e di affermazioni ... » Compito degli intellettuali, oggi, è quello di co11tribuire in p"rin1afila all'opera di chi lavora per « attivizzare tutta l'i1nmensa passività umana », con scetticismo su tutto, sia pure, ma con scetticismo anche sullo scetticismo. Non dunque « paradiso in terra » - l'utilizzazione di una simile formula fa torto alla vostra intelligenza critica - non « ingenua convinzio11e », non Marx ridotto al rango di un sacerdote dell'illusione. Per piacere. Nell'interesse di tutti, e della verità. Ringraziando cordialmente e con viva stima, GIANNI Tori 5 marzo, 1962 Caro Compagna, . in sostanza Gianni Toti mi accusa o, addirittura, di non avere mai letto Marx, oppure di tentare di accreditarne una interpretazione del tutto erronea. Si tratta di un vecchio metodo di discussione affatto sterile, e, per sovraggiunta, ingenuo, a tal punto appare frust9 e logoro. Troppo facile, infatti, ribattergli che la interpretazione erronea è la sua; tanto più che a 127 Bibliotec·agi-nobianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==