Testimonianze nacque, ma che dalla fanciullezza ha sempre abitata - si presenta il volto di un amico! Si denudano allora, nei vecchi salotti deserti, le belle e meravigliosamente fresche tappezzerie del Sette e dell'Ottocento, e nell'ampio studio luminoso, alto affacciato su uno dei centri ove la vecchia Napoli, tumultuosa e signorile, è rimasta intatta, si aprono con comunicativa sollecitudine le ultime pagine manoscritte venute fuori dalla penna instancabile. È poco più di un anno che abbiamo avuto in mano, lettura che non prevedevamo così appassionante, quel grosso libro, arricchito e alleggerito da centinaia di aneddoti deliziosi, che s'intitola L'« editio ne varietur » delle opere di Benedetto Croce; ed ecco che già si preannuncia prossima la pubblicazione della Vita del maestro: una « vita » che nessun altrò potrebbe scrivere con altrettanto precisa e congeniale informazione, ma che sarà nello stesso tempo la rievocazione di oltre sessant'anni di cultura napoletana, felice ripresa del filo col quale Croce stesso aveva legato i ricordi della sua propria giovinezza con quelli dei suoi ascendenti e maestri. Così noi celebria1no nell'uomo che amiamo, insieme con un candore che non sembra dei giorni nostri, la fedeltà osservata ad un programma di lavoro cresciutogli intorno in dodici lustri sotto il segno della perfezione, e la più alta incarnazione dell'amicizia devota, in vita ed in morte, che ci sia stato concesso d'incontrare. Si vorrà perdonare al napoletano che parla l'orgoglio col quale· egli constata quanto profondamente sia legato alla nostra città, attraverso una lunga ascendenza di uomini insigni per dottrina e per nobiltà di costume, questo fiore di umanissima cultura e gentilezza che salutiamo, e per molti e molti anni ancora ci auguriamo di salutare, col nome di Fausto Nicolini. Il lavoro che è sempre stato per Fausto Nicolini una passione, è oggi più che mai una condizione di vita: anche perché nel lavoro, egli dice, gli sembra di ritrovare un po' di quella serenità che gli è stata tolta, recentemente, dalla dolorosa perdita della sua tanto amata com- . pagna. E per lui come per pochi, l'amicizia è un grande conforto. Sente il calore della si1npatia che lo circonda, sa che si viene a vederlo con slancio vero di affetto, sa di essere utile e di aiutare: anche i giovani, coi quali è largo sempre di consigli. Ha intorno a sé figliuoli a lui strettamente legati per affinità d'idee e d'interessi: oltre al già citato Benedetto, il primogenito, Nicola, distintissimo studioso di Storia medievale e moderna, e la figlia Rachele Cassandra, dalla quale ha due nipotine che sono per lui grande risorsa di compagnia. A un altro suo amico illustre, RICCARDO BACCHELLI, lascia1no la parola perché ci <!,icache cosa è Fausto Nicolini per la cultura e gli studi italiani: 123 Bibliotecaginobianco
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