Testimonianze Gli anni che no11 hanno in nulla diminuito le energie di Nicolini, gli hanno portato alcuni acciacchi, sostenuti con raro buonumore, di cui si discorre con lui come di vecchie conoscenze. Come il suo prediletto Manzoni egli soffre di agorafobia, causata, a differenza di quella del Manzoni, da un imprudente tuffo in mare (Nicolini era un ottimo nuotatore) e conseguente otite: e da anni non esce se non accompagnato. Già trent'anni fa gli era accaduto, a Piazza Barberini (l'aneddoto è rimasto proverbiale) di esser preso da un attacco d'angoscia di fronte allo spazio vuoto che lo separava dalla fermata del tram. Si era allora rivolto a due carabinieri di passaggio e, rivelata loro la sua qualità di funzionario dello Stato, aveva chiesto che lo accompagnassero al tram, e si era inserito con decisio11e fra essi. I carabinieri si erano sentiti molto imbarazzati: « Commendatore, non in mezzo a noi » dicevano pudicamente i poveretti. « Sì, sì; in mezzo a voi » aveva preteso Nicolini con l'esasperazione che viene dal panico, e afferratili uno per braccio, era così passato trionfalmente tra una piccola folla di curiosi, che stupivano a vedere quel signore così corretto in istato di arresto, e ancor più stupirono quando videro i carabinieri depositarlo sul tram con un rispettoso saluto. Le limitazioni imposte dall'età non sono state d'altra parte per Nicolini se non un'occasione per concentrarsi e lavorare più intensamente. La sua capacità di lavoro è senzpre prodigiosa. Una delle poche cose che ha smesso è lo scrivere a macchina: era stato uno dei primi uomini di lettere ad accostare la macchina da scrivere, ed era dattilografo da record. Negli anni del dopoguerra egli ha sempre seguito con passione la politica, ma benché iscritto al Partito Liberale non vi ha mai preso parte veramente attiva. I suoi territorii di attività oggi sono essenzialmente due: l'Arcl1ivio del Banco di Napoli, e l'Accademia dei Lincei. Per il Banco egli prepàra un bollettino nel quale, accanto allo spoglio sistematico dell'Archivio del Banco, pubblica a puntate ricerche erudite e storiche e importanti inediti, in tirature di cinquecento copie per le quali ai librai si affollano le richieste. La più recente è la monumentale bibliografia dell'opera del Croce. L'altro territorio è l'Accademia dei Lincei, nella quale tutte le battaglie di principio più importanti sono state da lui capeggiate e promosse, con la generosità, con la violenza e col disinteresse che sono suoi. Ma questo nessuno può meglio ricordarlo di uno dei suoi più antichi amici, il Presidente dell'Accademia, VINCENZO ARANGIO Ru1z: Il più vecchio ricordo di Fausto Nìcolini è legato in me, ai primi tentativi di battere alle porte della Scienza. Frequentavo, nella prepa121 Bibliotecaginobianco
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