• Testùnonianze \ una véra fucina di lavoro. Ed essa offre anche una singolare associazione di pittoresco e di eleganza che colpisce a primo sguardo i visitatori; i quali vi sono sempre accolti con raro calore ospitale. Lo scuro edifizio fine '700, la cui scala impervia rivela un rigoroso stile neoclassico, rientra in questi esempi di edilizia razionale e fitnzionale, nuova concezione di vita borghese, che sono fra i tanti doct,Lmenti della vivida età dei lumi napoletana. Conquistato un arduo secondo piano, l'appartamento che si apre è di una grandiosità che nettamente si distacca da quella dei palazzi napoletani magnatizii; è infatti la grandiosità di un appartamento dell'alta borghesia del primis-, simo ottocento, di una borghesia che ha uno stile suo proprio e no·n imita la nobiltà. Si attraversa una serie di salotti· con bei mobili, f es tose consolles dorate, una folta qitadreria sei-settecentesca. In uno dei salotti s'apre, come in quasi tutte le case napoletane di quel tipo, u11 armadio a muro, - cappella, col suo intatto corredo di vecchi arredi sacri (e del resto, vi è ancora stato celebrato il 1natrimonio della figlia, e il battesimo di una nipoti'r~_a). A destra, attraverso itn ballatoio con decorazioni pompeiane, si sale ad una festosissima camera da pranzo, aperta sul piano sottostante ~ome una loggia, e tutta affrescata con fiori, frutta e soprattutto animali ma11gerecci. A sinistra, invece s'apre un grande salone che era la biblioteca del bisavolo al quale risale la splendida scaffalatura i1npero e la decorazione: busti di filosofi greci, ognuno dei quali è inqitadrato da un paio di grandiosissime corna: corna contro la jettatura qitali se ne trovano in tante case napoletane, ma che l'avo di Nicolini, non badando su questo pu,nto a spese, volle di pregiatissimi bufali svizzeri. _ La biblioteca è oggi lo studio di Fausto Nicolini che siede a un immenso tavolo coperto di fasci di carte abbastanza ordinate. Poiché egli è un uomo dal proverbiale disordine, e con1e tale è stato sempre accusato di aver disperso la propria bellissima biblioteca: la quale di fatto non possiede più alcune delle edizioni splendide e rare d'un tempo, ma soprattutto perché Nicoli11i, uomo generoso quanto poco possessivo, le ha tutte regalate agli amici. E oggi che in casa è ricomparso un bibliofilo di tipo conservatore, il più giovane dei suoi figli, Benedetto Nicolini (anch'esso ertldito, studioso di Storia della Chiesa e direttore dell'Archivio di Bologna), egli guarda la nuova biblioteca che sorge con distaccata amrJ1,irazione! Non rammenteremo questi minuti tratti aneddotici se essi non fossero in qualche modo rappresentativi. Fausto Nicolini è infatti un raro esempio di come si possa essere depositari di una tradizione, al culto delle tradizioni e delle memorie dedicando la propria vita, senza 119 Biblioe. caginobianco
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