Testimonianze Margherita Guerritore: napoletana di nascita e di adozione, la sua bellezza - poiché era, e restò anche in vecchiaia, bellissima - riproduceva, a contrasto, un perfetto tipo inglese romantico: che era poi quello di sua nonna, inglese appunto, e sorella di una celebre autrice di incunaboli del romanzo giallo. Il suo carattere dolcissimo ne avrebbe · fatto per lui la compagna ideale di sessant'anni di vita comune, e faceva parte del suo charme una svagatezza che contribuiva a dare un'atmosfera di irrealtà alla giovane famiglia che si era stabilita nel bell'appartamento del bisavolo con disordine bohème: relegando in soffitta il prezioso archivio. Fu tuttavia proprio il maltrattato archivio a servire di spunto per itna interamente nuova prospettiva: provocando l'incontro da citi doveva nascere un legame, per ambedue le parti così importante, con Benedetto Croce. Il Croce cl1e era venuto in veste di studioso del Galiani, ma la cui famiglia aveva già avuto intimissimi legami di amicizia co11 quella del Nicolirii, iniziò un lavoro di esplorazione del prezioso archivio durante il quale si andò affiatando col giovane proprietario ( trascitrato sì, ma gen.erosissimo tant'è vero che senza esitazione di tutto l'archivio fece dono alla Società Napoletana di Storia Patria) e presto ne notò, oltre all'interesse che si era in lui risvegliato per le carte, le istintive qualità di studioso. Coll'autorità che gli veniva anche dall'età più matura - il Nicolini era di tredici anni di lui piì'-l giovane - gli commissionò, e quasi impose, il primo lavoro sul Giannone. Gli consigliò al te1npo stesso di concorrere per la carriera archivistica, nella quale Nicolini entrò nel 1904 per restarvi fino al 1947. Il giovane studioso il cui impegno fu presto riconosciuto nell'allora assai vivace mondo degli studi napoletani, svolse in quegli anni una attività impressionante, e di cui non ci è consentito dare nem,neno un cenno bibliografico. Oltre ai lavori di ricerca sul Giannone e sul Galiani pubblicati nell'Archivio storico napoletario e negli Atti dell'Accademia Pontaniana egli nella sua qualità soprattutto di direttore della collezione laterziana curò, provvedendoli di saggi introduttivi, una serie cospicua di testi di autori, che vanno dal Petrarca e Boccaccio e Sannazaro sino al Gravina e al Casanova, nonché anche qualche autore nioderno. In quel periodo del suo avviamento agli studi il Croce gli fu sempre accanto come un fratello maggiore e anche u11 affettuoso aguzzino: Nicolini ama ricordare che per fargli correggeré la prosa un po' involuta dei suoi primi scritti gli diceva « Và liegge », vacci leg-- gero: che era l'ammonimento da lui sentito dalla finestra di un'abitazione un po' misteriosa del suo stesso vicolo, dal quale il richiamo, « và liegge », era sempre preceduto da un curioso scampanellio: poiché, 117 Bibl"o.ecaginobianco
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