Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

., Testimonianze (anno 1960), che è lavoro del Nicolini e ha per argomento L'« editio ne varietur » delle opere di Benedetto Croce, Saggio bibliografico con taluni riassunti o passi testuali e ventinove fuori testo: opera imponente, di pagine 529. Erudito, storico, critico, filologo (editore di testi), bibliografo, Fausto Nic~lini ha giovato come pochi a una più larga e sicura conoscenza della letteratura italiana, i11tesa non stricto sensu. Oltre al Manzoni (su cui è da additare almeno il libro Arte e storia nei Promessi Sposi) sono stati da lui studiati nella vita e nelle opere, ed èditi e sovente commentati, Vico (che è il suo autore e di cui è il massimo conoscitore), Giannone, Galiani, Cuoco. Consultabili con fiducia. assoluta anche le edizioni di Aretino, Marino, Da Ponte e altri, Del resto, il Nicolini è stato collaboratore operosissimo degli Scrittori d'Italia, pubblicati degnamente dalla Casa Laterza. Ne ha curato una trentina di volumi e ne ha tenuto la direzione per un quindici anni, dal 1910 al 1924. In questa particolare attività, ha rivelato anche e segnatamente doti di filologo. « Nella mia lunga vita - egli confessa - ho sempre lavorato molto; ma non mai ta·nto quanto per l'anzidetta collezione ». « Vita da negro », la sua, specie per il periodo dal 1910 al 1914. Si alzava alle quattro del mattino e lavoraya fino alle nove, ora in cui scappava all'Archivio. Profittando del tempo destinato alla colazione, correva alla Biblioteca nazionale e prendeva note per il commento della seconda Scienza nuova 4i Vico. Alle sedici, tornava alla scrivania di casa, che lo teneva legato sino alle venti. Ma degli Scrittori Laterza, ancbe proprio per merito del Nicoli11i, unanimemente si loda la vastità del disegno e l'impegno critico. Non vorrei proseguire con notizie sparse e cenne o elenchi bibliografiéi insufficienti: il numero dei lavori del Nostro, brevi voluminosi voluminosissimi, tutti ricchi di pregi, è innumerevole. (Solo due altre citazioni: gli Aspetti della vita italo-spagnuola nel Cinque e Seicento e i tre vasti tomi de L'Europa al tempo della guerra di successione di Spagna). Concluderò dicendo che in Fausto Nicolini riconosciamo la figura più alta e più rappresentativa della odierna cultura napoletana. E da tempo, dicendo cultura di Napoli, sogliamo intendere la vita spirituale dell'Italia intera: né della sola Italia. Un grande erudito è per una città una calda presenza, un inso5tituibile genius loci; e raramente (ecco perché la sua pianta va sempre più diradandosi nella società attuale) esso nasce, o può pienamente svilupparsi, sul terreno accademico. Fausto Nicolini - il massimo studioso innanzitutto di Vico (a lui da ogni parte del mondo gli studiosi 115 Biblidtecaginobianco

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