Nord e Sud - anno IX - n. 28 - aprile 1962

• Elena Croce tenace e appassionato di ricerche storiche », non tuttavia « circoscrit~e . alla sola storia etico-politica, ma estese anche ad altri campi dell'attività umana » e sempre tendenti a far vedere il nesso delle· cose, ad assodare, secondo richiedeva Leopoldo Ranke, come esse si siano realmente svolte. Quanto poi ai modi dell'esposizione, dichiara di essersi studiato fin dalla prima giovinezza di applicare un consiglio scherzoso del Croce : « Quando vi presentate al pubblico come scrittori, cominciate con l'adempiere al dovere elementare di lavarvi la faccia e, magari, di farvi la barba ». , Solo con l'animo e con la mente che si sono detti, il Nicolini ha potuto donarci opere come, rammentandone una sola, La giovinezza di Giambattista Vico (del 1932): piccolo capolavoro (a giudizio del solo vichiano che meritasse di star accanto al Nicolini, cioè il Croce), dove non si trova « particolare che non s'appoggi a documenti e testimonianze », ma i particolari tutti sono « fusi in un'agile e colorita narrazione » la quale « tiene desto l'interesse come la lettura d'un roma11zo: del romanzo di una umilissima e gra11dissima vita ». Il Nicolini, a volerlo collocare nel suo ambiente, si lega al lavorio storico, di storia regionale, che caratterizza la vita dello spirito a Napoli . negli anni posteriori al 1885 e che si esprimeva nella Società napoletana di storia patria (fondata nel 1876 ), editrice di un Archivio storico e di Monumenti e Cro·nache. Salgono subito alla memoria nomi di insigni Maestri: Bartolomeo Capasso, Giuseppe de Blasiis, Nunzio Federico Faraglia, ai quali seguirono Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Benedetto Croce e, quindi, Fausto Nicolini. Proprio il Croce fu per più lustri segretario della Società di storia patria, centro propulsore e coordinatore degli studi eruditi e storici del Mezzogiorno continentale: in seno alla quale Società egli fece la difesa. in una relazione, precisamente della storia regionale. Dell'Archivio storico il Nicolini fu ben presto collaboratore assiduo. Ben presto diede lavori alla Critica. Dal 1904 al 1906 diresse la rivista di arte e topografia napoletane Napoli nobilissima. Né tardò a mostrare, e lo palesò con opere di eccezionale valore, cl1e la sua appassionata attenzione si volgeva di preferenza alla storia italiana e napoletana, lungo il corso dei secoli XVII e XVIII. Già appartenente all'Amministrazione degli Archivi di Stato (dove raggiunse il grado di Ispettore generale), a cominciare dal 1950 si sobbarcò, certamente volentieri, alla direzione e intensa collaborazione, trattando pure di cose di economia, del Bollettino dell'archivio storico µ,el Banco di Napoli. Il carattere impresso a questa pubblicazione, il suo vasto orizzonte appaiono nettamente da un solo voltime: il quinto della Biblioteca del Bollettino 114 Biblioteçaginobianco

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