TESTIMONIANZE Ritratto di Fausto Nicolini i a cura di Elena Croce · Napoli, o per meglio dire la cultura napoletana, gode di un privilegio che quasi nessuna çittà d'Italia, e anche d'Europa, è ormai in grado di varztare: essa possiede, nella persona di Fausto Nicolini, un grande erudito: un erudito di alto stile settecentesco come si suol dire per indicare in lui, accanto ai tratti dello scienziato moderno, quelli appartenenti ad una tradizione aristocratica, della quale lo specialismo attuale non cons(}nte oggi il proseguimento. Perché essere un grande erudito significa lusso, e anche spreco, di dottrina, dedizione assoliLta alla ricerca e insieme estro, magari anche capriccio, significa .la capacità di consacrare la vita ad un ai-Ltore, non risparmiando alcun sacrificio per mettere in, luce ogni minimo dociLmento riguardante la sua vita e la sua opera, per chiarirne ogni pt-Lntooscuro; e accanto a questa dedizione alligna in genere ancfze il gusto della polemica e, al limite, della scommessa e del gioco. Qualità tiLtte per illustrare le quali ci soccorre ora la parola di ALFREDO ScHIAFFINI: Un erudito quale Fausto Nicolini non potevo no11 conoscerlo, e fatalmente lo conobbi (era il 1919), tra i libri, in una biblioteca: quella dell'allora Istituto di Studi Superiori di Firenze. Anche giorni sono, egli provava piacere a rievocarmi, « come fosse ieri », il nostro primo incontro (e ricordava che, mentre parlavamo, venne Domenico Comparet~i per dirmi come desiderava si colloca?se, ossia nella posizione più degna, la sua ricca biblioteca, donata a quell'Istituto di cui era stato eminente Maestro). Un erudito, il Nicolir1i. Nel 1954, in polemica con un amico, con-- fermava di ritenersi, quale si era considerato sempre, « quindi da almeno un mezzo secolo, un erudito ». Ma la sua è erudizione « storica». Egli non si appaga del d6cume11to in sé, lo rivive anzi e inquadra in un largo e solido contesto, co11 qualità nativamente rievocatrici e penna di scrittore. Proprio in certi suoi preziosi Ricordi autobiografici, si definisce appunto erudito che, invece di accumulare dati di fatto, si adopera meglio che può « per iscorgerne il nesso »; e, inoltre, « cultore 113 Biblio· ecaginobianco
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