• Nicola Tranfaglia Ma la critica più giusta e più penetrante mossa da Packard ne l cacciatori di prestigio riguarda il sistema d'istruzione media tuttora vigente negli Stati Uniti. Dalla sct1ola elementare all'università, non si contano le distin- . zioni di classe. L'impulso enorme dato in questo dopoguerra alle scuole private (frequentate dai giovani delle classi superiori), le insufficienti misure predisposte dai governi per consentire a tutti gli alunni meritevoli di terminare gli studi, la concezione poco democratica che informa per molti versi la scuola pubblica hanno contribuito a creare questa situazione, non soltanto provocando un notevole sperpero di talenti ma anche incoraggiando i pregiudizi delle classi privilegiate. Senza dubbio le venti pagine dedicate da Packard alla scuola non forniscono un quadro abbastanza approfondito della realtà né d'altra parte esistono, almeno in Italia, studi che ci permettono di formulare precise conclusioni nell'uno o nell'altro senso: da quanto afferma l'autore, si ha tuttavia l'impressione che vi siano ancora gravissime carenze nel settore scolastico. Tali carenze hanno contribuito in modo determinante a perpetuare l'ossessione dello stato sociale, che ora caratterizza le relazioni umane 11egli Stati Uniti; e proprio qui sarebbe necessario incominciare a demolire i miti del « prestigio », lavorando alla formazione di un uomo culturalmente meno sprovveduto dell'attuale « tipo » di americano medio. Ancora più pessimistiche, infine, le previsioni di Packard sulle tendenze individuabili nella società americana e sul futuro che l'attende. Una serie di fattori, e primo fra tutti il progresso tecnologico, con la frammentazione delle qualifiche e la specializzazione nel lavoro, potrebbero contribuire nei prossimi anni a creare una società più statica di quella del passato. Il sogno americano del self made man, in simili condizioni, avrà sempre meno modo di realizzarsi e la inevitabile burocratizzazione limiterà qualsiasi forma di dialogo tra dirigenti, funzionari e lavoratori (le tre classi di cui si prevede che in avvenire sarà formata la società americana). Come se tutto ciò non bastasse, un imponente apparato pubblicitario, alimentato dall'esigenza di inventare sempre nuovi bisogni nel consumatore, continuerà a sfruttare per i suoi fini ogni impulso ad elevarsi socialmente, producendo stati di irrequietezza assai pericolosi qualora ci si trovi di fronte ad una crisi economica; e - quel che più importa - una coscienza di classe sempre più accentuata. Sulla base di questi fatti obbiettivi, non è difficile pensare alla società statunitense dei prossimi trent'anni come ad una società condannata dall'immobilismo. Del resto - afferma Packard - una rigida stratificazione offre pure alcuni vantaggi. Egli ne enumera cinque (tra cui, veramente discutibile, la necessità di una gerarchia sociale per il compimento di certi lavori), affrettandosi, però, ad aggiungere che « tutti e cinque sono in contrasto con l'ideologia americana imperante» e che « l'America sta attraversando un periodo della sua storia per cui è essolutamente necessario che nella società il prestigio sia raggiunto çlagli individui coi loro meriti ». 92 Perché quest'ultimo traguardo possa essere raggiunto - secondo l'autore ' I Bibliotecaginobianco
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