Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

,. Recensioni ha peccato contro la realtà?; allorché ha preteso di conoscerla senza averla vissuta? Da qui è nato il suo dolore, sempre. Egli ha rinnovato la colpa di Capaneo, di giorno in giorno, non già di fronte alla trascendenza con la maiuscola, bensì di fronte all'altra, quella umile, quotidiana, che i filosofi · chiamano, con accapponante locuzione, l'alterità delle cose. Questa è, secondo noi, la cifra celata de Il Segreto, della quale, naturalmente, l'amore strozzato per Bianca Sorani è manifestazione principalissima, ma non essenza. Poi, volendo, si potrebbe utilmente ritrovare un mucchio di altre cose: la solitudine ebraica del protagonista, i nessi con Joyce per la polemica anticattolica, le « storture grammaticali » di stampo sveviano; e, inoltre, la crisi della società italiana nel primo dopoguerra, il « giovanottismo » che passa dai banchi di scuola alle piazze, pavoneggiandosi con la novità della moda maschile di quegli anni, la camicia nera. Magari,· si potrebbe tentare anche uno spunto di analisi sociologica su « la società moderna e l'inibizione ». Ma sarebbero aggiunte, nient'altro che aggiunte. ANTONIOPALERMO Il diario di un filosofo Con questo bel volumetto, edito nella collana delle « Silerchie » (Diario fenomenologico, Edizioni « Il Saggiatore», Milano, 1961), ENZOPACI descrive in forma di diario la sua esperienza di filosofo dal marzo 1956 al giugno 1961, fornendoci nello stesso tempo i presupposti culturali e vitali dei suoi volumi più recenti, segnatamente Dall'esistenzialismo al relazionismo (1957) e Tempo e verità nella fenomenologia di Husserl (1961), una serie di assai utili indicazioni per una valutazione compiuta degli stessi, e infine un'operetta di singolare efficacia letteraria. II Diario descrive anzitutto le tappe di un itinerario che è poi una conversione, nel senso, beninteso, etimologico della parola, cioè di un mutamento di rotta che non rappresenta affatto un rinnegamento del cammino precedentemente compiuto, ma piuttosto un allargamento _di orizzonti, un chiarimento di prospettive. Partito da basi in senso lato esistenzialistiche, ma sempre vigilate da un'originaria consuetudine col metodo storico-critico, Paci, unico tra i filosofi italiani della « crisi », ha vissuto con serietà e impegno i grandi temi della tradizione storicistica italiana, come documentano i suoi lavori sul Vico e sul Croce; si è quindi immerso nel naturalismo di:qamico e a suo modo storicistico del Whitehead, ritrovandovi incancellabili suggestioni per un ripensamento del concetto di verità come entropia e relazione; e infine, pur dopo un tenace approfondi- . mento del kantiano schematismo trascendentale, ha sentito in sé prepotente il richiamo della fenomenologia husserliana come strumento per una 87 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==