- In corsivo ., della ragazza, felice che il canto riempia tutta la scala e si propaghi per il vico. E la ragazza attacca con più foga, dimenticando che delle quindicimila lire che guadagna al mese non le son rimaste che poche centinaia di lire ». Conclude il corsivista: « Ore dieci di una domenica qualunque. La rag azza della pulizia - quindicimila lire al mese - il ragazzo del bar - quattrocento lire al giorno - si sentono felici nella solitudine del grande palazzo con gli uffici chiusi. E in questa loro semplice, spontanea felicità, è il miracolo, l'autentico miracolo di Napoli». Nella stessa pagina del quotidiano napoletano, nello stesso giorno, si dava notizia, con titolo a cinque colonne, di un artigiano che malato Bibliotecaginobianco e oppresso dalla miseria aveva ucciso la moglie e tentato il suicidio, e di un facchino il quale dopo aver ferito la moglie si uccideva tagliandosi la carotide. Il facchino abitava in uno squallido basso di uno dei tanti « vichi » di Napoli cari al corsivista del « Mattino ». Ha scritto recentemente un giornale di Milano che è necessaria, nell'ex capitale del Mezzogiorno, una mobilitazione permanente delle forze vive della cultura e della società contro la Napoli delle cartoline colorate: dopo aver visto la pagina citata del « Mattino », del maggiore giornale meridionale cioè, noi correggeremmo l'espressione nel senso che la vera lotta da ingaggiare, la sola lotta da combattere è quella contro la Napoli degli imbecilli. 83
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