Dopo la Conferenza agricola di Mario Di Bartolomei ARGOMENTI La volontà della Conferenza nazionale del mondo rurale e dell'agricoltura, l'approfondimento di taluni essenziali problemi da parte di essa, si ritrovano solo in parte nel « Rapporto » e nelle « Proposte » finali preparate dal Comitato coordinatore. Per noi, il fatto fondamentale che scaturisce dagli atti integrali della Conferenza è l'esistenza di un forte ed autorevole schieramento - rappresentante certo una cospicua maggioranza delle forze politiche, sindacali, della tecnica e della scienza agraria del nostro Paese - che concepisce ormai unitariamente i problemi economici. Pertanto, la questione agricola è vista come problema nazionale di sviluppo omogeneo per zone economicamente configurabili; e riguarda gli operatori ed i lavoratori agricoli, ma anche i lavoratori e gli operatori dell'industria e degli altri settori. Essa deve essere affrontata con n1isure che il potere legislativo e l'autorità politica dovranno prendere, calibrando le ipotesi di sviluppo dell'agricoltura, in un esame diretto delle dimensioni e del ritmo di crescita di tutto l'apparato produttivo. Sulle basi di tale impostazione, nel quadro economico e politico costituzionale di un paese occidentale, democratico e nella fase di sviluppo che attualmente attraversa l'Italia, si sono delineate nel corso della Conferenza concezioni riformatrici - delle strutture e dei rapporti contrattuali, dell'organizzazione dei mercati, del sisten1a di previdenza e assistenza, degli organismi pubblici e privati in agricoltura - che, pur differenziandosi circa i modi, i tempi e l'ampiezza degli interventi da decidere, sono tutte riconducibili all'esigenza di un piano generale di sviluppo ed alla creazione di Enti di sviluppo agricolo, come presupposto per avviare, con varie modalità, seco11do criteri differen~ ziati per zone omogenee, interventi volti a realizzare le forme migliori di conduzione e migliori condizioni di mercato, senza pregiudizi di carattere ideologico. Probabilmente, se il Comitato coordinatore, formato dall'on. Campilli e dal sen. Medici, dai professori Bandini, Banato, Tagliacarne e Scardaccione, si fosse limitato a sottolineare e sviluppare con chiarezza queste conclusioni, rinviando agli organi competenti, legislativi . ed amministrativi, la formulazione di tutte le proposte per una politica 71 B ·otecaginobianco
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