Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

• Antonio Ghirelli LI CAUSI rimprovera a taluni degli innovatori l'abbandono di un « certo costume di partito nei rapporti co·n la stampa e la pubblicistica . avversaria ». Un significato particolare acquista la relazione di NovELLAsul Congresso della Federazione Sindacale Mondiale. Il successo della C.G.I.L. a Mosca, benché parziale, rappresenta una splendida arma nelle mani di Togliatti e di tutti gli avversari della formula di centro-sinistra; per queste ragioni, obiettivamente, l'on. Novella esce dal Comitato Centrale come il terzo uomo del Partito, alle spalle del Segretario Generale e di Luigi Longo. XII Nel campo degli innovatori, l'energica riscossa di Togliatti ha provocato un evidente sconcerto. GuLLO, ad esempio, fa una rapida marcia indietro fino a rinnegare addirittura il problema delle garanzie ed a giustificare il silenzio sui delitti di Stalin. AMENDOLAc,he già nel '56 effettuò una contraddanza del genere, ammette che il suo precedente intervento al C.C. di novembre « si è prestato evidentemente a molti equivoci ed errate interpretazioni »: si affretta, pertanto, a rendere 01naggio al principio del centralismo democratico, pur confermando che a suo parere occorre « non... organizzare il dissenso... ma farlo esprimere qitando c'è, per affrontarlo e poterlo così sitperare e giungere ad una reale unità ». Una precisazione altrettanto sfumata egli dà del proprio atteggiamento rispetto alle ipotesi del centro-sinistra, affermando di voler favorire la forn1azione di una nuova maggioranza, che comprenda socialisti, repubblicani, e i gruppi « più avanzati e coerenti della stessa sinistra cattolica » e che faccia fallire la « manovra trasformistica » dell'on. Moro. Con altrettanta moderazione parlano altri esponenti della tendenza più aperta: CARDIAcl1iede soltanto un anticipo all'autun110 del congresso ordinario; la SERONI.lamenta i ritardi del Partito nel lavoro femminile; LAjoLo rimprovera al relatore l'oblio in cui ha relegato il lavoro dei parlamentari comunisti, trascurando un settore « troppo importante '> ai fini della via italiana al socialismo; PECCHIOLI testimo11ia dei buoni risultati consegt1iti dal partito là dove, come a Torino, si è imposta la linea del Ventesimo; MACALUSOi11voca una « coraggiosa politica di quadri » per sostituire i dirigenti stanchi e logori; SALATIsi proclama convinto della giustezza della lotta per colpire « il dogmatismo, il burocratismo, il fideismo », e riferisce cqn orgoglio dei successi consegL1iti nella provi11cia di Reggio Emilia, grazie al risol11to allargamento del 66 Bibliotecaginobianco

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