Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

• Antonio Ghirelli del movimento, senza una netta rottura ideologica ma esclusivamente per insofferenza alla disciplina, e che si accingono a· rientrare nel partito krusciovizzato. La stampa comunista o para-comunista sfrutta accortamente questi successi, favorita dall'ingenuità di taluni giornali borghesi che hanno gridato al miracolo di una conversione del P.C.I nientemeno che al liberalismo. All'opposizione di destra non resta che battere in ritirata, salvando le situazioni personali dei suoi esponenti più compromessi e puntando le ultime carte sul tentativo dell'on. Moro. Non a caso, pochi giorni prima della seconda riunione del Comitato Centrale, l'on. Amendola pubblica sulle colonne dell'« Unità » un articolo destinato a far sensazione (« Un passo avanti ») perché prende sul serio - per la prima volta - l'ipotesi di una maggioranza di centro-sinistra ed avanza perfino il suggerimento di un appoggio comunista a quella maggioranza, sempre che essa elabori un programma concreto meritevole di adesione. È ancora t1n caso di « doppiezza» perché l'offerta di Amendola, mentre ha l'aria di rappresentare una svolta nella politica del P.C.I. ed una prova di buona volontà da parte dei suoi dirigenti, costituisce in realtà una seria minaccia alla formula della maggioranza di centro-sinistra nella misura in cui offre ai nemici dell'on. Moro una micidiale arma psicologica, la possibilità, cioè, di accusarlo di collusione con il demonio. Che questo sia l'obiettivo sostanziale dei dirigenti comunisti è confermato dal discorso che, contemporaneamente, l'on. Togliatti pronuncia a Pesaro, per ribadire (con accenti in apparenza diversi) l'offerta di Amendola ed anzi per accennare addirittura - scavalcando il suo giovane antagonista - alla prospettiva di un partito unico della classe operaia in cui potrebbero confluire i comunisti, i socialisti e perfino gli aborriti socialdemocratici. Tutte le premesse sono poste per ricondurre il partito nell'alveo della vecchia politica togliattiana, sostanzialmente immobilista. La seconda riunione del Comitato Centrale, che si apre il giorno 20 dicembre, a ridosso delle feste natalizie, non servirà ad altro; ma, seppur magistralmente cond.otta dalla Segreteria, non riuscirà a sgominare completamente l'opposizione di destra e, in questo senso, fornirà la controprova di quella che abbiamo chiamato la irreversibile rottura dell'unanimità in seno al Comitato Centrale del P.C.I.. IX I lavori della Commissione di Controllo e del Comitato Centrale si aprono il 20 dicembre con la relazione di Enrico Berlinguer, un 60 · Bibliotecaginobianco

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