La rottura dell'unanimità nel P.C.I. ziale conformismo dei due pseudo-innovatori nei confronti di un gruppo dirigente che (secondo l'on. Pajetta) avrebbe sernpre « lavorato su una linea fondamentalmente giusta », cioè che avrebbe avuto ragione anche quando aveva torto. VIII Tra la prima e la seconda convocazione del Comitato Centrale di fine anno, si collocano novità politiche di notevole rilievo che modificano in certo modo la situazione. L'on. Moro, segretario àella Democrazia Cristiana, sferra un attacco risoluto alla destra del proprio partito, pronunciando dai microfoni della Televisione un discorso che è stata interpretato come un'offerta ufficiale di collaborazione parlamentare al Partito Socialista. È un colpo grave per i dirigenti del P.C.I. che fino a quel momento, nella loro grande maggioranza, avevano considerato questa ipotesi con estremo scetticismo. A ripagarli, tuttavia, almeno in parte della sconfitta, giungono buone notizie da Mosca. Nel Co11gresso della Federazione Sindacale Mondiale, l'on. Novella e gli altri esponenti comunisti scandalizzano le delegazioni più conforrniste avanzando una serie di tesi molto avanzate sul tema dei rapporti tra sindacato e partito e, più in ge11erale, tra i sindacati extra-comunisti e la Federazione. Ciò che i sindacalisti italiani propongono è, in sostanza, che si rinunci alla polemica moralistica contro gli scissionisti o alla pressione unitaria sulle delegazioni dei paesi non impegnati, per cercarne la solidarietà sul terreno concreto della lotta. È la posizione del povero Di Vittorio, che in seno alla C.G.I.L. è stata fatta propria dalla corrente socialista. La novità, apparente, sta nel fatto che i comunisti abbiano accettato simili eresie; ma in concreto questo è il prezzo che, con magnifico realismo, essi acconsentono a pagare pur di trattenere - forse indefinitivamente - i sindacalisti socialisti nelle file della Confederazione. Ciò significa, in altri termini, che l'inserimento del P.S.I. nella maggioranza parlamentare troverà un ostacolo formidabile tra i sindacalisti, o quanto meno una severa remora propagandistica dall'esterno (cioè da destra), nella persistente alleanza sindacale tra P.C.I. e P.S.I .. Nel frattempo, l'emozione per le nuove rivelazioni sui delitti di Stalin e per la rottura aperta tra sovietici e cino-albanesi si è andata attutendo sia alrinterno del Partito che nel Paese. I dirigenti hanno avuto la accortezza di non· soffocare il dibattito nelle istanze periferiche; il contenuto invoìontariamente drammatico del primo Comitato Centrale ha, d'altro canto, impressionato favorevolmente molti osservatori e sopratutto alcuni intellettuali che neì '56 erano usciti dalle file 59 Biblio.ecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==