La rottura dell'unanimità nel P.C.I. dei dissenGi (« ai tempi della direzione di Lenin nel partito bolscevico non si temeva di votare, si forma-vano maggioranze e minoranze su ciascun problema, l'unità non si identificava sempre con l'unanimità » ). VII Che cosa resta di queste posizioni nel « documento » approvato dalla Segreteria del Partito (sembra, la sera del 18 novembre) e pubblicato dieci giorni più tardi sulle colonne dell'« Unità»? È evidente che il documento è frutto di un'aspra lotta e di un compromesso prov-- visorio che sigla, sempre provvisoriamente, una ennesima conferma della linea Togliatti. Il vecchio « leader » e i suoi amici più fedeli hanno mostrato grande combattività, nel corso della discussione; prima, strozzando il dibattito in seno al C.C. col togliere la parola ad ul).a ventina di compagni che si erano iscritti a parlare; quindi, respingendo come assurda la proposta di convocazione a11ticipata del Congresso, avanzata dall'on. Natoli; tentando, successivamente, il colpo di mano della pubblicazione sull'.organo ufficiale del partito di un comunicato della « Segreteria » che, in realtà, era stato stilato personalmente e all'insaputa di tutti dall'on. Togliatti; finalmente, contrastando il passo, starei per dire riga per riga, al gruppo di Amendola nella stesura del « documento » reso noto il 28 novembre. Chi scrive non possiede altre fonti di informazione al di fuori dei testi ufficiali e, se ne avesse, non se ne servirebbe. Anche in base, . però, al solo « documento » della Segreteria risulta evidente questa constatazione: l'argomento polemico che con ogni verosimiglianza è stato usato contro Amendola ed i suoi amici è l'accusa di cedimento alla socialdemocrazia. È il nemico che i comunisti temono di più, benché· affettino di circondarlo del massimo disprezzo; è il solo concorrente· serio che essi conoscano alla loro infiltrazione tra le masse dei paesi occidentali e forse anche di molti dei paesi non impegnati. Così già la premessa del « documento » mette in guardia contro « ogni penetrazione o influenza di posizioni socialdemocratiche », mentre al punto IV si parla addirittura di un ampio disegno strategico in· atto e « tendente ad approfondire i dissensi e le fratture nel movimento operaio italiano e ad estendere l'area della socialdemocrazia» . . Rispetto al dibattito di tre settimane prima, il « documento » della Segreteria segna un certo astratto successo di Amendola soltanto sul terreno del giudizio sul passato. L'accettazione acritica della tesi cata~ strofica di Stalin (inasprimento della lotta di classe dopo l'awento del socialismo) e la sfrenata apologia dei successi sovietici rappresentano 57 B"blioecaginobianco
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