.. Antonio Ghirelli tendenza al revisionismo di tipo socialdemocratico, quantunque molti degli intervenuti respingano esplicitamente consimili definizioni. Amendola parte, ovviamente, dalla valutazione realistica delle c;ondizioni interne ed internazionali in cui il Partito è chiamato oggi ad operare. Le tesi di fo11do a cui si richiamano nella prima sessione del Comitato Centrale luì e gli esponenti del suo gruppo, si possono così elencare: 1) Le critiche del XXII Congresso non debbono offuscare « l'importanza della vittoria » della linea del XX, individuabile nei temi « della coesistenza pacifica, della democrazia socialista e delle vie nazionali al socialismo ». È chiaro che di questi temi soltanto il secondo rappresenta una novità sostanziale rispetto alle posizioni teoriche del movimento comunista all'epoca di Stalin, mentre il terzo è tuttora controverso. 2) La denuncia brutale dei delitti di Stalin e della complicità del gruppo antipartito risponde ad esigenze obiettive. La costruzione del comunismo esigendo non solo basi tecnico-economiche ma anche « basi di giustizia, di libertà, di moralità ». Si noti il ritorno al binomio azionista di giustizia e libertà, assolutan1ente nuovo nella storia del comunismo stalinista, e la rivalutazione del momento etico che lo stesso Lenin non mise mai in grande risalto. 3) Il contributo del P.C.I. alla prevalenza della linea di Krusciov è stato viziato da « cautele e remore », influenzate dalla preoccupazior1e di una unanirnità internazionale che era « fittizia » perché « non rispondente ad una reale unità ». Quella preoccupazione « è costata l'attenuazione di una ricerca creativa » su molti temi, compreso quello « dello sviluppo economico del mondo capitalistico, delle possibilità nuove di andare verso il socialismo, attraverso vie originali, anche dove non c'è un partito comunista ». È un rilievo che sembra allusivo della rivoluzione cubana, ma che potrebbe anche coprire l'interesse di Amendola per una soluzione italiana di centro-sinistra. 4) Le resiste11ze « dogmatiche » hanno spinto il P.C.I. ad orientarsi soprattutto sui problemi interni dell'Italia e del partito. È una tendenza pericolosa perché mortifica « lo slancio ideale » e facilita deviazioni « opportunistiche ». Ridurre la vita del partito ai soli sviluppi organizzativi ed economici è uno stratagemma poco rispettabile. Il lettore attento potrà avvertire i11 questa denuncia una nota acuta di polemica contro Togliatti e sopratutto contro la stampa del partito, « l'Unità » alla testa, consumatissima nelle diversioni retoriche. (Ancora pochi giorni dopo la riunione del Comitato Centrale, l'« Unità» dava notizia, con un titolo su due colonn~, di un coraggioso comunicato del 54 Bibliotecaginobianco
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