Antonio Ghirelli vecchi militanti o ingenue comparse che in pratiça sono esclusi dal gioco della Direzione e delle correnti. Taluni di essi, come SCOCCIMARRO e RoBOTTI,non riescono a celare le proprie nostalgie conservatrici, si oppongono all'allargamento del dibattito ed echeggiano le tesi di Molotov sul « pericolo principale }>, il revisionismo. Il cognato di ';f ogliatti, che fu torturato dalla polizia stalinista, è perfino patetico nel giustificare il silenzio della sua generazione di fronte agli orrori sovietici: « non potevamo unirci alla canea degli avversari del comunis1no », lamenta Robotti, osservando rispettos_amente che semmai spettava ai · co1npagni sovietici parlare. Altri isolati si dimostrano meno conformisti, quando non si vendichino addirittura dei soprusi patiti in passato con una serie di perfidi ed imbarazzanti rilievi. SANTUSavanza per primo quella proposta di formare una commissione per indagare sulle vittime italiane di Stalin, che poi l'ex-senatore Eugenio Reale farà sua e trasmetterà alla R.A.I .. « Gaffeur » come sempre, l'esuberante SPANOsi dice perplesso circa i metodi usati da Krusciov per correggere gli errori ed obietta che si sarebbe fatto meglio ad ascoltare Molotov. Accusato a lungo da Togliatti di estremismo massimalistico, SECCHIA opera invece un intervento molto sagace invitando i sovietici ad « estendere la democrazia nel presente e... far funzionare veramente tutti gli organismi strutturali della società sovietica e, se necessario, crearne nuovi ». Ancora: Secchia respinge i metodi di Krusciov senza commuoversi troppo per la rinuncia alle esecuzioni capitali: « Ricordia1no - dice, alludendo agli anni verdi di Stalin - che non si arrivò di colpo alle fucilazioni, ma bensì attraverso un lungo processo che non cominciò nél '37 né nel '34 ma· ancora più indietro, quando le minoranze non poterono più esprimersi e poi furono isolate e poi sospettate e infine espulse e carcerate ». Vero che il parlamentare piemontese, per mitigare l'esplosività della sua critica, riconosce che nel partito italiano la battaglia fu combattuta sempre sul piano della « lealtà » e con una certa « tolleranza degli errori »; ma in precedenza Secchia aveva ammonito che « occorre ricreare la possibilità dell'alternarsi dei gruppi dirigenti in modo naturale e dialettico ». Altrettanto estroso, ma meno serio, anzi acrobatico come di consueto, è TERRACINI,condotto a Mosca da Togliatti per far mostra di a11ti-stalinismo. Il suo appunto più consistente riguarda la corresponsabilità di Krusciov con i delitti del passato ( « bisogna dire che di fatto il compagrio Krusciov stava anche liti nel gruppo 1.lirigente che, attorno a Stalin, ne condivise tutte le responsabilità »): a questo plinto, Togliatti e tutti gli altri membri del e.e. devono essersi sbiancati in .volto,. 52 Bibliotecaginobianco
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