Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

Antonio Ghirelli umiliare Terracini, reo di un « errore » di interpretazione della situazione internazion.ale, e pertanto retrocesso da componente effettivo della Direzione a « membro candidato ». In ogni caso, per un part_ito che non governa si tratta di sfumature, mentre nella Russia di Stalin il problema si poneva in termini ben altrimenti drammatici. L'analisi delle degenerazioni staliniste non è, nel primo rapporto, molto perspicua. Togliatti rtmane a mezza strada tra il cosidetto giustificazionis1no (si confronti l'accenno « ai lunghi anni della guerra civile, dell'intervento straniero e del terrore ») e una critica storicistica molto vaga; anzi, si irrigidisce su posizioni obiettivamente dogmatiche allorquando respinge la tesi di Nenni sulla necessità di riforme istituzionali, per polemizzare contro le insufficienti garanzie delle libere istituzioni occidentali. Il vecchio « leader » se la cava con una tautologia di sapore blanquista: « La garanzia vera della libertà non sta tanto nelle forme istituzionali, quanto nella volontà democratica delle masse popolari e nella loro capacità di movimento e di difesa dagli attacchi . . reazzorLarz ». IV ToGLIATTIANI.- Il momento saliente della riunione tenuta dal Comitato Centrale del P.C.I. tra il 10 e 1'11 novembre non ha coinciso con il rapporto dell'on. Togliatti, ma con gli interventi dei componenti il Comitato stesso. Tutto quanto è seguito poi, dal falso comunicato della segreteria (improvvisato in proprio da Togliatti) al « documento » elaborato con Bufalini e Berlinguer, deriva da quella tumultuosa ed imprevedibile discussione. Va notato che per la prima volta da q11ando esiste il P.C.I. la pubblicazione ufficiale del dibattito ha rivelato con l'evidenza di una carta topografica le opinioni autentiche, i dissensi e le rivalità del gruppo dirigente. La stessa mancata inserzione sulle colonne del-- 1' «Unità» della replica immediata di Togliatti basta a comprovare lo stupore e lo sdegno. da cui deve essere stato preso il Segretario Generale di fronte all'ammutinamento di una larga parte del suo equipaggio. Non è il caso, comunque, di abbandonarsi ad illazioni non controllate, né controllabili: basterà tenersi al testo stampato dall'organo ufficiale del Partito, per orientarsi con sufficiente chiarezza. Una prima indicazione singolare il dibattito del 10 e 11 novembre la offre riguardo alla entità dei dirigenti rimasti inizialmente fedeli in tutto e per tutto alla linea centrista di Togliatti: sono pochi e di scarsa autorità nel partito. Con minore eleganza del loro « leader », essi 50 Bibliotecaginobianco

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