Antonio Ghirelli risce, realistico, perché risponde in modo evidente ad una richiesta delle masse popolari così crudelmente sacrificate da 44 anni di dittatura del Partito. Il problema di Krusciov sta nella creazione di una « solida base tecnica materiale » che gli consenta di governare il popolo sovietico in modo non più poliziesco, ma non ancora democratico. La pianificazione verrà, quindi, condotta con criteri totalmente differenti da quelli di Stalin e della sua cricca: potenziamento dell'industria leggera e dell'edilizia, incremento del libero mercato colcosiano, espansione agricolo-industriale nelle terre vergini dell'Est, prevalenza delle considerazioni « economicistiche » su quelle politiche e burocratiche. Nulla di nuovo, invece, per quanto riguarda « il massimo possibile aumento della produttività » che rientra fra i canoni rituali delle direttive congressuali bolsceviche, come si evince dal rapporto di Malenkov al 19° Congresso ( « ilna speciale attenzione deve essere rivolta al compito di assicurare il massimo aumento della produttività del lavoro in tutte le branche » ). Più tardi Malenkov, liberatosi dalla tutela del padrone, lancerà anche lui un piano di i11cremento dei consumi, ma verrà defraudato ·da Krusciov del programma e del potere. Il P .C.U .S., trasformato in partito di massa, dovrebbe trascinare al consenso il popolo sovietico col miraggio di un forte miglioramento del livello di vita. Ma premessa e al tempo stesso condizione di tale sviluppo non può non essere « una radicale trasformazione sociale ». È un altro punto dichiarato, secondo Togliatti, della nuova linea sovietica: « Al centro dell'attenzione devono stare gli uo1nini, le loro condizioni di esistenza e i loro rapporti nella società civile ». Sono novità un po' astratte quando non si accompagnino ad una precisa riforma istituzionale, ma è già gran cosa veder menzionati, tra gli obiettivi della società sovietica, « la distensione degli animi, l'assenza di ogni paura, la sicitrezza di se stessi », da conseguirsi attraverso un potenziamento dell'attività dei Soviet e dei Sindacati, nonché mediante « la critica di errate dottrine di diritto penale » e una riduzione « progressiva » delle funzioni dello Stato. Chi vada, però, ad osservare da vicino la realtà delle cose russe, si accorgerà che siamo semplicemente di fronte ad un modesto decentramento amministrativo. In pratica, allo Stato sovietico si serbano tutte le prerogative (salvo attenuarne il rigore poliziesco) e per giunta « si mantengono le funzioni del partito come organismo di direzione della vita economica e sociale ». Togliatti dà una singolare spiegazione del ruolo al quale, secondo lui, assolverebbe il partito unico nell'U .R.S.S.: « La distinzione tra lo ~tata e il partito sta appunto nel 48 Bibliotecaginobianco
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