• Antonio Ghirelli cembre), è riuscito ad impadronirsi del nuovo strumento tattico, innestandolo nella meccanica della sua vecchia politica centrista e costringendo con tutto il peso della sua autorità gli oppositori ad una parziale . rinuncia delle più spinte rivendicazioni di ordine democratico. Naturalmente neppure l'on. Togliatti, lui meno di ogni altro, può illudersi che la « risoluzione sullo stato del Partito» (approvata all'unanimità dal Comitato Centrale, a conclusione della sua seconda seduta) sia valsa effettivamente a sanare una frattura che possiamo definire, senza ombra di esagerazione, come una irreversibile rottura dell'unanimità (non dell'unità, si badi) in seno al Comitato Centrale del P.C.I.. A prescindere dai disegni, dalle capacità e dall'audacia dei vari innovatori, è certo che si tratta di un mutamento di rotta imposto dalla forza delle cose: in campo internazionale, dal dissenso tra i revisionisti sovietici e i dogmatici cinesi e dalla necrosi dei partiti occidentali (albanese e francese) legati al secondo gruppo; in campo nazionale, dalla prospettiva della formazione di una maggioranza di centro-sinistra con l'adesione esterna del P.S.I., la cui eventuale realizzazione minerebbe gravemente le fortune elettorali e la consistenza stessa del Partito Comunista. II Tra il 10 e 1'11 novembre il Comitato· Centrale tiene la sua prima seduta « storica », per ascoltare e discutere la relazione del Segretario Generale, che parla anche a nome della delegazione inviata a Mosca dal Partito in occasione del XXII Congresso del P.C.U.S .. La parte più interessante del primo rapporto di Togliatti non è dedicata alla lotta contro il gruppo « antipartito », ma piuttosto alla disamina del revisionismo krusciovista, di cui l'eminente Segretario traccia un quadro abbastanza completo ed originale, pur senza condividerne fino in fo11do né tutti gli obiettivi né (forse sopratutto) tutti i metodi. Prudente e cattedratico per natura, intimamente legato alla complicità con Stalin ed affaticato da una lunga carriera, l'on. Togliatti non è fatto per andare d'accordo con il vulcanico « premier» sovietico, ma naturalmente è sempre in grado di inquadrare una situazione poli• tica meglio di ogni altro gerarca comunista della vecchia e della nuova generazione. Egli ci aiuta mirabilmente a comprendere in che cosa consista la svolta impressa dal successore di Malenkov al partito e al governo dell'Unione Sovietica. DEFINIZIONE DEL KRUSCIOVISl\'10. - A quanto pare una prima, sostanziale innovazione del gruppo kruscioviano, rispetto alla cricca stalinista che ne fu esautorata, riguarda la trasformazione d~l PCUS da partito di quadri in partito di massa. Nel suo rapporto al 18° Congresso, ricor46 \ ' Bibliotecaginobianco
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