Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

• Renato De Fusco tano indicante, tra l'altro, i criteri metodologici coi quali è stata condotta l'indagine e ricavato il dimensionamento. La parte seguente è dedicata all'analisi delle zone prescelte di Quarto, Casoria e Volla- Nola in ordine al territorio, popolazione, insediamento, occupazione, industrie e infrastrutture. La terza parte costituisce un'indagine simile per la zona alla foce del Sarno, dedotta, però, da un rilevamento più ampio riguardante l'intera valle del Sarno, considerata una organica e caratterizzata unità territoriale. Aggiungeremo che lo studio è stato svolto, per qualche aspetto riguardante le localizzazioni, in analogia con lo schema di Piano intercomunale proposto dalla Commissione per il Piano regolatore generale di Napoli e, assai più direttamente, in analogia con le ipotesi previste nello studio per il Piano territoriale di coordinamento campano; e, come dicono gli autori « allorché si è andato oltre per giungere, in armonìa con la scala del territorio e dei problemi affrontati, ad un maggior grado di dettaglio, si è cercato di operare nell'ambito dello spirito e dei criteri del P.T.C.C. stesso». Tuttavia, per quanto riguarda lo sviluppo demografico, direttamente connesso al proporzionamento delle aree, sono stati contemplati due casi: il primo si basa sulla ipotesi avanzata nelle premesse al P.T.C.C., secondo la quale, per raggiungere l'equilibrio regionale fra occupazione totale e leve di lavoro, sarebbe necessario il trasferimento dalla regione entro il 1971 di 470.000 unità di lavoro; il secondo caso, quello cioè di crescita spontanea, « si collega alla posizione di recisa critica sul piano programmatico che, sopratutto negli ambienti regionali e meridionalistici in genere, è stata assunta riguardo alla tesi posta alla base del P.T.C.C. ». Definite le due ipotesi, che secondo gli estensori dovrebbero costituire i termini minimi e 1nassimi del dimensionamento, esse sono state applicate ai dati risultanti dalle due parti dello studio dedicate alle indagini particolari. Queste, oltre ai dati di rilevamento prima ricordati, contengono anche « delle analisi di settore, tendenti alla ricerca dell'equilibrio fra popolazione, territorio e risorse, effettuate con criteri di assoluto rigore scientifico, allo scopo di giungere ad una esatta diagnosi della situazione esistente». Il proporzionamento in base a questi dati è stato operato per le zone di Napoli- Portici, Quarto, Casoria, Volla - Nola e separatamente per la zona alla foce del Sarno, applicando rispettivamente le due ipotesi demografiche descritte. Oltre ad esse, sono state stabilite altre ipotesi settoriali, ossia che l'occupazione prevista deve corrispondere all'offerta di lavoro; che la popolazione occupata sia il 30% della totale; che la popolazione agricola, nel periodo 1960-1976 (al quale sono rapportati tutti i termini dello studio) rimanga stazionaria; che le industrie manifatturiere assorbano il 75% dell'intera mano d'opera industriale; che si localizzino solo i posti di lavoro delle industrie manifatturiere; che le aree si proporzionino all'80% dei posti richiesti nella misura di 75 addetti per ettaro. Con queste ipotesi e con una ridistribuzione demografica analoga a quella ipotizzata dal P.T.C.C. si otterrebbe al 1976 per il primo gruppo di zone prescelte un decremento demografico del 3,9% che in assoluto equivale 38 Bibliotecaginobianco

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