Giornale a più voci L' industrializzazione del Napoletano La formazione del Consorzio per l'area di sviluppo industriale costituisce, potenzialmente, un passo notevole verso l'auspicata politica di risanamento economico ed urbanistico del Napoletano ad un livello più ampio di quello comunale. Com'è noto, lo statuto del Consorzio è stato approvato, recentemente, da par~e del Consiglio Provinciale in esecuzione della legge 29 Luglio 1957, N. 634, che reca alcune agevolazioni per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno. Questa legge autorizza i Comuni, le Provincie, le Camere di Commercio, ed altri Enti a costituirsi in Consorzi, col compito di attrezzare, fruendo di particolari condizioni, e gestire una determinata zona ritenuta suscettibile di sviluppo industriale. Modificata in seguìto, relativamente al suo interesse urbanistico (e di questo vogliamo occuparci qui) la legge 634 va ricordata pure insieme con la legge 18 luglio 1955, la quale, tra l'altro, precisa che i consorzi nel redigere i piani regolatori dovranno seguire i criteri e le direttive previsti dalla legge u.rbanistica per la formazione dei piani territoriali di coordinamento. Analogo interesse tecnico presentano le circolari del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno del settembre 1959 e del marzo 1961: la prima stabilisce le condizioni e i requisiti minimi per istituire aree di sviluppo industriale, riguardanti le dimensioni demografico - territoriali di esse e i loro aspetti qualitativi fondamentali; la seconda indica i criteri e le direttive per la redazione dei piani regolatori territoriali delle aree di sviluppo industriale. In particolare quest'ultima stabilisce che « i Consorzi, in possesso di una concreta e realistica ipotesi di sviluppo industriale, provvederanno alla sua traduzione urbanistica in un progetto preliminare di massima di Piano regolatore che dovrà tenere anche conto, ai fini del necessario coordinamento, degli studi promossi dai Provveditorati regionali alle Opere Pubbliche per i Piani territoriali di coordinamento». Una volta approvato da una apposita commissione, nominata dal Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, il progetto preliminare, sarà redatto il vero e proprio piano regolatore, cui dovranno uniformarsi i piani regolatori generali dei comuni interessati. A Napoli, ci si occupò per la prima volta del problema in un convegno organizzato dalla federazione del Partito socialista nell'ottobre 1960. Venne allora pubblicato un opuscolo che forniva già delle indicazioni pei nuovi insediamenti industriali attuabili attraverso più coP..sorzi. Intanto, a cura della Camera di commercio, veniva elaborato uno studio per la scelta e il dimensionamento delle aree industriali nella provincia. Lo statuto del consorzio, approvato dal Consiglio provinciale, ha trovato il suo strumento tecnico in uno studio redatto dagli ingegneri Tocchetti, Beguinot e Mazzuolo. Tale studio, da noi consultato nell'edizione del novembre 1961, va considerato come il progetto preli1ninare di massima al piano previsto dalla circolare del marzo 1961. Esso si divide in quattro parti. La prima è una relazione generale sull'area di sviluppo industriale dell'hinterland napole37 Bibliqtecaginobianco
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