Giornale a più voci tavano di fare del « lavoro culturale », ma travasavano le esperienze materane in una decisa azione politica. Si andava delineando un ·nuovo modo di comprendere e di attaccare i problemi e la realtà meridionale: la confidenza con l'uso degli strumenti sociologici e urbanistici dava la possibilità di utilizzare il prezioso patrimonio delle tendenze comunitarie che permeava la vita dei paesi. Interi comuni, come Guardia Pertiçara, fra le montagne, si trasformavano in cooperativa per la gestione collettiva delle terre; e ben presto le iniziative si traducevano in voti: anzitutto a Matera, dove le elezioni a1nministrative del '57 facevano nascere un Consiglio Comunale che avrebbe potuto esprimere una giunta soltanto di centro-sinistra o, peggio, di sinistra. Nasceva allora, deliberato o inconscio, il proposito di soffocare un'intera città per spegnervi un pericoloso focolaio di eresia: Dio avrebbe scelto i suoi. E secondo i materani - non insensibili, come tutti i meridionali, alle ragioni del campanilismo - a tale proposito non sarebbe stato estraneo il timore, da parte del santo politico protettore della regione, di vedere il natio capoluogo regionale sminuito di troppo nella sua importanza di fronte a Matera. Dopo una lunga crisi, alla città veniva imposto il Commissario; e altri Commissari gli facevano corona, dalle Case Popolari (che avrebbero dovuto gestire i nuovi quartieri) al Consorzio di Bonifica (che avrebbe dovuto operare per la trasformazione delle campagne). La vita amministrativa veniva così paralizzata. Costruite le case, consegnati gli alloggi, si pensò che gli impegni assunti con i materani fossero ormai estinti: i quartieri rimanevano senza servizi, senza scuole, senza asili. Ma, ciò che è più grave, non si diede la possibilità agli abitanti delle nuove case di iniziare una nuova vita: nessuna attività economica si è aggiunta ai miseri mezzi di sostentamento che facevano campare il popolo dei Sassi. A Borgo Venusio non si è saputo o non si è voluto trovare la terra per i contadini che avrebbero dovuto abitarvi; i demani comunali di Picciano e di Lucignano sono stati dati all'Ente Riforma, per evitare che vi si potessero instaurare esperimenti di gestione collettiva; nessuna nuova fonte di lavoro si è aperta nella città. Nei nuovi quartieri sono incominciati gli sfratti da parte dell'Istituto Case Popolari, perché gli assegnatari non riescono a pagare il canone d'affitto. Dopo che lo Stato ha speso miliardi per dare una nuova casa agli abitanti delle grotte, dove vengono alloggiati gli sfrattati? Nelle grotte da cui provengono, naturalmente, in quelle che erano state murate ai bei tempi del giovane e brillante ingegnere-capo del Genio Civile, e che ora vengono riaperte. E il giovane ingegnere-capo? Ha fatto la carriera che meritava, naturalmente; ha lasciato Matera per altra sede più degna di lui, e ora al Genio Civile tutto è ritornato perfettamente normale. A Ferrandina, a Pisticci, hànno scoperto il metano, forse il petrolio; a Taranto sta nascendo uno dei più grossi stabilimenti siderurgici d'Euro·pa; a Bari, con la nuova zona industriale, c'è u11 ritmo nuovo dello sviluppo economico ed urbano. 35 Bibliotecaginobianco
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