Note della Redazione I "cani sciolti ,, bussano alle porte Quei parlamentari monarchici che ora non sono più tali vanno bussando alle porte di vari partiti democratici per ottenere le più ampie assicurazioni (circa il proprio futuro elettorale) e contropartite (di sottogoverno) in cambio dei voti di cui si trovano a disporre in Parlamento grazie alla speculazione fatta a suo tempo sull'arretratezza di una parte dell' elettorat(! meridionale. Naturalmente è alle porte della Democrazia cristiana che essi bussano con maggiore insistenza e petulanza, sia perché la DC può offrire di più, sia perché nella DC sono più numerosi forse coloro che sembrano disposti ad accoglierli in casa. Lo stesso on. Moro, in un accenno che si legge nel testo della sua relazione all'ultin10 congresso del San Carlo, ha considerato i parlamentari che hanno lasciato il PDIUM come un'espressione più diretta - rispetto ai monarchici rimasti con Lauro e Covelli - delle esigenze e della volontà del sottoproletariato meridionale; e sembra voler dire che i galantuo1nini di cui si parla hanno abbandonato il partito di Lauro perché tale partito è quello che è, dimenticando che essi sono quelli che sono, i tipici uomini-squillo del Parlamento italiano. Il nostro giudizio, a proposito dei cosiddetti « cani sciolti» monarchici, non è diverso da quello che ne danno Lauro e Giovannini (a parte il fatto che per noi tutti i « fedeli » e « fedelissimi » di Lauro sono della stessa risma politica dei « traditori »). Ci sembra quindi incredibile che vi sia chi pensi che si possa fare un governo con i loro voti, determinanti. Mai repubblicani e socialdemocratici potrebbero accettare una soluzione del genere senza perdere la faccia; e di questo certamente sono convinti anche molti democristiani. Quanto all'altra faccenda di cui pure si è parlato nei giorni scorsi, che cioè i « ca11i sciolti» cesserebbero di esser tali perché li si farebbe entrare nella DC garantendo loro un futuro elettorale, non ci stupiremmo se alcuni notabili napoletani della DC (i « cani sciolti» sono prevalentemente napoletani) si facessero avanti, o si fossero già fatti avanti per patrocinare una assimilazione del genere, non diversa da altre che hanno avuto luogo in passato e che non hanno approdato ad altro risultato che quello di togliere spazio a nuovi quadri democristian.i e di rendere ancora più grave il distacco, in termini di valori politici e morali, che c'è sempre stato fra la DC nazionale e la DC napoletana, a danno di quest'ultima: come del resto si è potuto rilevare anche da certi discorsi di esponenti napoletani al congresso del San Carlo. Ma la DC napoletana dovrà pure lavarsi la faccia una buona volta! E perciò farà bene se intanto procurerà di non sporcarsela ancora di più con i rifiuti disponibili del laurismo. 29 Bibliotecaginobianco
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