Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

• Luigi Mazzillo un discorso e di un intervento a livello comunitario nelle aree meno prospere della « piccola Europa » - dobbia1no ricordare sommariamente quali fossero gli obiettivi della « Conferenza » e riferire altret- ·tanto sommariamente sul bilancio che dei tre giorni di discussione ha steso Robert Marjolin nella sua replica finale. Gli obiettivi erano tutti piuttosto limitati: si riducevano in realtà al minimo, anzi a quelle cose che necessariamente si debbono accompagnare ad incontri del genere. Ci si era proposto, così, di stabilire diretti contatti fra le personalità che, in ciascuno dei sei paesi, sono responsabili dell'elaborazione e della realizzazione dello politica regionale; trarre, in maniera chiara e precisa, gli insegnamenti derivanti dagli sforzi compiuti nei sei paesi per addivenire ad uno sviluppo più armonico delle grandi regioni che compongono ciascuna delle economie nazionali; mettere in luce gli aspetti di comune interesse dei problemi regionali (ivi compresa l'incidenza del Mercato Comune su questi problemi e sulle loro possibili soluzioni); chiarire ai governi ed alla Commissione le linee di azione in materia di politica regionale ed esaminare il concorso cl1e la Commissione potrebbe apportare agli Stati membri in questo campo. Come si vede, gli scopi ufficiali della « Conferenza » si limitavano ad una semplice rassegna delle politiche di sviluppo regionale messe finora in atto nei sei paesi della Comunità Economica Europea. Il primo obiettivo è stato certamente raggiunto: oltre ad essersi stabiliti dei contatti diretti fra i responsabili delle politiche regionali di sviluppo dei sei paesi, si è anche stabilita una certa reciproca . comprensione. Ma già sul secondo obiettivo la valutazione non può essere altrettanto positiva, se la più importante conclusione che Marjolin ha creduto di poter ricavare a questo proposito è stata quella di dover preparare un questionario per chiedere ai vari governi cosa hanno fatto sinora in questo campo. Si è constatato, comunque, un interesse generale per i problemi delle regioni depresse ed un orientan1ento pure generale a voler giungere ad una progressiva omogeneizzazione delle economie nazionali e dell'economia comunitaria nel suo insieme. È stata posta anche in rilievo l'assoluta diversità che esiste nell'ambito del MEC fra regione e regione, per cui occorre una adeguata articolazione delle politiche regionali di sviluppo. È proprio questa la particolarità del nostro continente: la sua strutturazione in numerose regioni economiche che, per lo più, non coincidono con le corrispondenti regioni politiche. A questa caratteristica diversità· delle regioni bisogna aggiungere 20 Bibliotecaginobianco

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