Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

• Maria Luisa La Malf a pseudonimo di Rastignac. Il Morello - di cui pàrleremo più a lungo in seguito - era rimasto allora poco tempo alla T., perché non ne condivideva l'indirizzo politico che in quel momento era ancora giolittiano. Ma vi era rientrato poco dopo, quando l'organo di Luzzatto aveva mostrato di riavvicinarsi a Crispi e di essere in fase di revisione di certi concetti di politica estera. Fu infatti durante il secondo go- . verno Crispi che la T., rinunciando alle antiche avversioni per le imprese coloniali, si fece aperta e decisa fautrice di una politica estera di espansione e - come ebbe ad affermare in seguito con frase tipica 72 - di « difesa dei grandi interessi italiani di fronte all'estero ». In questo cambiamento riteniamo che influisse non poco la personalità vigorosa di Vincenzo Morello, uno dei primi esponenti, se non addirittura un precursore, del nazionalismo. Fatto sta però che nel clima arroventato del secondo governo Crispi, l'opinione pubblica non aveva accolto con favore la decisa presa di posizione della T., dopo la sconfitta di Adua, per il proseguimento dell'impresa africana, e il giornale aveva avuto un crollo. Si era ripreso più tardi ad opera del Luzzatto, il quale aveva colto con grande acume l'importanza del caso Dreyfus e se ne era fatto attento e preciso informatore presso l'opinione pubblica italiana. Si cita come degno di attenzione, a questo proposito, il fatto che durante il processo Dreyfus la T. uscisse spesso a notte inoltrata onde offrire ai lettori le notizie più recenti, e nonostante ciò vi fosse un folto pubblico che ne attendeva l'uscita. Quanto al merito della vicenda del capitano Dreyfus la T. fu rigidamente innocentista, aprendo anche una vigorosa campagna in sostegno del ]'accuse di Zola. Le tirature pertanto ripresero ad aumentare, e nel 1900 il giornale andava a gonfie vele. Dopo la morte di Luzzatto, nell'ottobre di quell'anno esso fu rilevato da un gruppo finanziario del quale era esponente L. Roux, che ebbe di nuovo la direzione del giornale fino al 1910. La T. annL1nciava per il 1901 un aun1ento del proprio formato, innovazioni tecniche e ammodernamento dei macchinari. Con il Roux si modificava nuovamente la linea politica del quotidiano, o forse, con più esattezza, potremmo dire che la T. rientrava nell'antico filone di un autentico e schietto liberalismo,· vistò oramai attraverso l'esperienza più moderna anche se meno rigidamente dottrinaria di Giolitti. Il giornale fu prima zanardelliano, cioè a dire anticlericale e antitriplicista, e poi giolittiano, e cioè un po' meno anticlericale e antitriplicista. Ne uscì per opposizione Vincenzo Morello, che iniziava allora la sua campagna contro il «parlamentarismo». (continua) MARIA LUISA LA MALFA 72 T., 19-V-'900. 122 Bibliotecaginobianco

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