• Maria Luisa La A1.alfa - aveva già affermato la T. in altra occasione -· « non è ad una nazione dalla quale emigrano ogni anno trecentomila cittadini, perché la popolazione già intensa, cresce ogni anno, che si deve tenere un simile linguaggio» (cioè un linguaggio anticolonialista) 66 • · Dopo la vacanza decretata dal governo in seguito alle violenze della tornata parlamentare del 30 giugno, conclusasi con un pugilato tra parlamentari di destra e di sinistra; dopo otto mesi circa di tregua feconda di dibattiti, ai quali, come abbiamo visto, partecipò anche la T., e di prese di contatto tra l'opinione pubblica e gli t1omini politici, la questione tornò a proporsi in sede parlamentare nel febbraio 1900. Anche in questa seconda fase della battaglia parlamentare la T. si trincerò dietro il formalismo più inconsistente. Indubbiamente il giornale disapprovava certe idee delle destre, come quella di mandare in vigore la modifica del regolamento della Camera senza alcuna approvazione formale 67 , ma era curiosamente avversa alle sinistre, che rifiutavano di ratificare, con una procedura solo apparentemente corretta, il proprio suicidio. Anche sulla modifica del regolamento il quotidiano non andava oltre una protesta puramente platonica, dal momento che approvava il passaggio alla discussio11e degli articoli della riforma, che il Presidente della Camera, assecondando una manovra delle destre, aveva posto ai voti in maniera del tutto proditoria 68 • Nella seduta del 3 aprile 1900, la Sinistra costituzionale, capeggiata da Zanardelli e Giolitti, compiva l'ultimo e più importante atto di protesta, unendosi all'Estrema e uscendo dall'aula per 110n partecipare alla discussione sulla riforma del regolamento. Anche questo gesto che acquistava una importanza determinante per l'avvenire del nostro paese e doveva segnare la vittoria dell'ostruzionismo, veniva commentato poco benevolmente dalla T. 69 • Il decreto-legge, causa iniziale della grossa battaglia, veniva subito ritirato. Era, questa, una grande vittoria della Sinistra e non della T., che peraltro osservava: « Tale provvedimento non può non essere causa di legittima soddisfazione per tutti coloro che - come noi - di quel decreto non sentirono mai la necessità di farsi difensori » 70_ 66 T., 3-VII-'99. 67 T ., 23-111-'900: si dichiara contraria alla proposta del deputato di destra Cambray-Digny tendente a far entrare in vigore la riforma del regolamento interno della Camera due giorni dopo la presentazione del progetto di riforma. 68 T., 30-111-'900. 69 T., 4-IV-'900. 70 T., ll-lV-'900. Questa affermazione potrebbe forse apparire ipocrita. A noi ~on lo è sembrato: era vero che se la T. non aveva mai combattuto apertamente Il decreto, ma non lo aveva neppure elogiato. 120 Bibliotecaginobianco
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