Nord e Sud - anno IX - n. 26 - febbraio 1962

Maria Luisa La Malfq, appoggio al governo. Dopo essersi pronunciata in senso contrario al progetto governativo sulla limitazione della libertà di _associazione, di riunione e sull'istituzione del domicilio coatto contro anarchici e socialisti, la T. accettò poi la legge nella sua formulazione più rigida. Unico motivo polemico: quello con l' Estrema Sinistra, che con il proprio contegno intemperante alla Camera, impedendo la discussione, avrebbe indotto la maggioranza ad approvare il progetto tale e quale per ripicca 52 , ed anche questo motivo polemico verrà d'altronde ripreso non molti anni dopo, al momento dell'ostruzionismo, in nome di un vuoto formalismo. Gli ultimi anni del secolo, prima dell'avvento di Giolitti, rappresentarono una crisi di sviluppo democratico nella storia del nostro paese. Alla maggior parte dei liberali di allora la questione si presentò nella forma drammatica del dilemma: o difendersi o perire. E s'intendeva non semplicemente la difesa di certi privilegi acquisiti, ma anche e soprattutto quella dello stato risorgimentale, contro quella grande forza extra e anti-risorgimentale che fu il socialismo (né i repubblicani né tampoco i radicali apparvero mai sotto questa luce). Oggi, a più di sessant'anni di dista11za, essa appare a noi come crisi di assestamento e di sviluppo: si trattava di far sì che lo stato liberale risorgimentale riuscisse ad assimilare il socialismo (e secondariamente, e con altre difficoltà, il cattolicesimo), senza uscirne menomato e indebolito. La maggior parte dell'opera fu compiuta da Giolitti - e discutere sui limiti e sui meriti di Giolitti in questo senso ci porterebbe lontano - ma è chiaro che le premesse furono poste proprio negli anni dal '98 al 1900, nella grande battaglia della sinistra, che andava dal gruppo liberale, capeggiato dallo Zanardelli e dal Giolitti, alla democrazia radicale, che fu il perno dello schieramento fino alla estrema ala repubblicana e socialista. Quale fu la posizione della T. nello schieramento politico di quel momento? La 1'. mostrò di non condividere sempre appieno i modi e i tempi con cui la maggioranza della Camera tentò di sopprimere le principali libertà statutarie, ma fu di fatto favorevole a tale limitazione e fieramente avversa all'ostruzionismo 53 • Un atteggiamento quindi che ormai si può definire sostanzialmente conservatore. Si compiva, così, a metà la parabola di un quotidiano, cl1e era nato come organo di opposizione democratica e che avrebbe terminato una esistenza, non 52 T., 1-VII, 9-VIII, 2-IX e 23-X-1894. 53 In un editoriale della T. del 19-VI-'99 leggiamo: « Chi legge ciò che scriviamo sa che oramai non apparteniamo né alla minoranza né alla maggioranza, e che l'obiettivo nostro mira ben più alto e molto più in là delle povere combinazioni che costituiscono tutto il fondamento délla vita politica italiana». 116 Bibliotecaginobianco

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