Giornali e riviste la T. riteneva di poter ravvisare le indicazioni di una nuova linea politica. « Tutto quanto invece - commentava il quotidiano - a cominciare dalla frase con cui [Crispi] annunciò alla Camera di non voler provocare un voto ' onde non compromettere gravi interessi dello Stato', a finire al mantenuto concentramento nelle sue mani dei due portafogli politici, ci dice il contrario; tutto quanto ci minaccia la continuazione di un sistema il quale, come ha richiesto in passato così potrebbe richiedere in avvenire sempre maggiori spese da un lato, nuove imposte dall'altro » 30 • Nonostante il rafforzamento della maggioranza conservatrice, uscita dalle elezioni del 1890 e verso la quale il governo fu largo di favori (ciò che, a parere della T., rendeva assai improbabile una caduta di Crispi 31 ) Crispi fu abbattuto da una coalizione for°!ata da elementi di destra e di sinistra. E non appena si aprì la crisi, il 3 febbraio 1891, la T. si dichiarò disposta ad accettare qualunque soluzione, purché fosse una condanna del trasformismo. Se fosse stata la Sinistra ad assumere la responsabilità del governo, questo avrebbe dovuto rompere ogni legame col passato; un passato, che aveva portato « la rovina economica, il disavanz~ dell'erario, il decadimento delle istituzioni par- + lamentari, la violazione continua delle libertà statutarie ». Se fosse stata la Destra, la T. l'avrebbe appoggiata qualora si fosse accinta ad un'opera di restaurazione finanziaria, avversandola sul piano politico e non si sarebbe opposta neanche ad un governo di conciliazione, con un preciso programma di restaurazione economica. Non era invece disposta ad avallare le manovre trasformistiche della Destra - cui venivano di rincalzo giornali di destra, come il « Fanfulla » e la « Nazione », e naturalmente l'organo crispino, la « Riforma» - la quale, sotto il falso pretesto che la Sinistra dovesse restare al potere, tentava di varare un reincarico di Crispi. « Quali punti di contatto potevano trovarsi - notava la T. - tra le dottrine degli uomini che seguivano Benedetto Cairoli, Giuseppe Zanardelli, Giovanni Nicotera ed Alfredo Baccarini, e i concetti autoritari propugnati da Francesco Crispi? Nessuno. E nell'atto pratico si è ve.. duto. Crispi al potere è stato la negazione [ ...] del programma demo~ cratico. Crispi al potere, non è riuscito ad esimersi dal ricercare ed ha trovato alleati tra coloro che dei programmi della Sinistra furono costantemente oppositori e derisori implacabili... Parliamoci dunque chiaro e senza equivoci. Niuno desidera più di noi che la Sinistra resti al Governo della pubbliea cosa. Ma ad una condizione: che nessun 30 T., 5-III-'89. 31 T., l-I-'91. Bibliotecaginobianco 109
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