Giornali e riviste Più incerta fu, invece, la posizione della T. sulla politica estera di Crispi, che era in contrasto con l'indirizzo antitriplicista del giornale: Questo mantenne nondimeno un atteggiamento di riserbo di fronte all'improvviso viaggio di Crispi a Friedrichsruhe per incontrarvi Bismarck, nell'autunno dell' '87, giustificandolo con il fatto che l'incontro poneva le relazioni italo-tedescl1e st1 un piede di parità 20 • Si affrettò peraltro a smentire le voci che corsero ad un certo punto circa una intesa fra l'Italia e il Vaticano patrocinata dal Bismarck, aggiungendo per conto suo: « Quanto all'on. Crispi, noi crediamo che egli si sarà adoperato a persuadere il suo ospite sopratutto di una cosa, cioè che la questione vaticana è di quelle che hanno tutto da guadagnare a non essere molto rimescolate e che propriamente attendono la loro soluzione dal tempo » 21 • Nonostante queste incertezze e perplessità di cui abbiamo citato qualche esempio, l'atteggiamento della T. divenne col passare dei mesi più intransigente. Talvolta il giornale appariva disorientato a causa dell'atteggiamento di Crispi, il quale soleva, nei momenti di maggior tensione polemica, calmare le impazienze degli antichi amici con discorsi che lasciavano intravvedere una sia pur larvata volontà di chiarificazione. Pure le note sull'indirizzo generale della politica crispina, facendosi vieppiù polemiche col passare dei mesi, danno la misura del progressivo distacco della T. da Crispi, fino alla violenta rottura finale. È interessante, ad esempio, la posizione che il giornale assunse in un articolo su Crispi, apparso sulla « Nuova Antologia » nel novembre 1887, a firma un ex-ministro. Nell'articolo in questione si sosteneva che l'Italia era stata fatta con le dittature morali e che anche quella di Crispi sarebbe stata una dittatura. Crispi - secondo l'autore dell'articolo - aveva combattuto la Destra e il trasformismo ma senza condividere mai in pieno il programma della Sinistra. Anch'egli, di conseguenza, avrebbe determinato il formarsi di due opposti partiti: « una Maggioranza che avrebbe per base e per vangelo non già un complesso di principii costituenti il programma di un partito superiore alla durata delle persone, ma le idee, le proposte, i metodi di govern9 dell'on. Crispi, capo supremo di un partito personale e destinato probabilmente a finire con lui, il giorno in cui egli scomparisse dalla scena politica; e d'altra parte una Opposizione non meno personale, che avrebbe per iscopo di abbattere lui anzicché un sistema politico » 22 • A queste osservazioni, la cui esattezza non sfugge oggi, la T. reagiva difen20 T ., 2-X-'87. 21 T., 4-X-'87. 22 T., 6-XI-'87: citiamo il riassunto dell'articolo dato dalla T. Biblio~ecaginobianco 107
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