Giornali e riviste mento una serie di misure protezionistiche, già messe in cantiere dal Depretis, che avrebbe colpito le classi meno abbienti nei consumi più essenziali, la posizione della T. non fu più del tutto chiara. Essa non si schierò in difesa della tradizione liberistica 10 , né d'altronde apparve soddisfatta delle concessioni che il Crispi fece alla destra agraria e industriale 11 • Inizialmente, infatti, l'introduzione di un dazio protettivo sui cereali doveva essere la contropartita che il governo offriva ai proprietari terrieri per il ripristino dei due decimi dell'imposta fondiaria, ripristino che doveva accompagnarsi ad altri provvedimenti (come l'introduzione di dazi protettivi sui prodotti industriali) atti a sanare il dissesto finanziario dello Stato 12 . E ad un sistema di tariffe protezionistiche non troppo rigido e che escludesse alcuni prodotti di interesse particolare, che avrebbero dovuto essere trattati con convenzioni particolari, la T. non si mostrava contraria 13 , soprattutto perché, come abbiamo detto sopra, aveva rinunciato a porre una questione di principio. Senonché nel giugno '87, cedendo alle pressioni del gruppo che rappresentava gli interessi agrari meridionali alla Camera, Crispi rinunciò a ripristinare i decimi della fondiaria, mentre l'aumento del dazio sull'importazione dei cereali veniva votato a grande maggioranza. In quell'occasione, la T. parve unicamente preoccupata del reperimento dei fondi per il bilancio: qualunque compromesso sarebbe stato accettabile, purché si fossero trovati i 18 milioni che avrebbero dovuto essere forniti dai decimi 14 • Pure, non si può negare che il giornale avvertisse con chiarezza il significa~o della sconfitta inflitta a tutta la Sinistra da Crispi, se riteneva di dover affermare, a mo' di giustificazione, di aver sempre considerato il dazio sul grano una misura « antieconomica e antidemocratica», cui ci si sarebbe dovuti piegare solo per offrire agli agrari una contropartita al ripristino dei decimi. Costoro invece avevano rifiutato i decimi e in cambio offrivano allo stato ... il dazio sui cereali, che d'altronde era reso necessario proprio dal mancato ripristino dei decimi! Concludeva quindi: « Se fosse toccato decidere a noi, una volta proposta una misura saremmo andati avanti arditamente per la nostra strada, pronti ad affrontare le conseguenze del nostro operato » 15 • Il tono, però, era pur sempre quello della rassegnazione. La posizione del giornale era, del resto, difficile: occorreva eviIO T., 22-VI-'87. Il T., 25-IX-'87: protesta per l'eccessiva protezione accordata dal governo alla grande industria. 12 T., 18-IV-'87. 13 T., 3-VI-'87. 14 T., 13-VI-'87. 15 T., 15-VI-'87. s·ibliotecaGino Bianco 105
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