Maria Luisa La Malfa Dal novembre '83 al febbraio '87 la T. non risparmiò gli attacchi alla politica del Depretis: fu contraria alla Triplice, che aveva segnato « un punto di regresso, di reazione nella nostra politica interna » 3 · (la polemica era resa ancor più acerba dal fatto di esser condotta dal triestino Barzilai); criticò l'occupazione di Massaua nell' '85; sostenne la tesi di Alfredo Baccarini contraria alle convenzioni ferroviarie stipulate dal governo; auspicò l'introduzione dell'imposta progressiva 4 ; accusò il governo di essere venuto meno alle promesse di decentramento amministrativo, e di condurre una politica interna di repressioni poliziesche e di scarso rispetto delle libertà statutarie 5 • Nel febbraio-marzo 1887 la situazione mutò improvvisamente, dando una clamorosa smentita alle previsio11i politiche della T., allorché si aperse l'ultima crisi del governo Depretis. Nell'apertura della crisi il giornale vide la liquidazione definitiva del Depretis e l'inizio dell'auspicata chiarificazione politica. In un articolo di fondo, dal titolo « Torniamo all'antico! », si legge: « Con la rinuncia dell'on. Depretis, non è soltanto un 11omo, né un Gabinetto che scompaiono dalla scena politica - ma scompare dalla scena politica tutto quanto un sistema - si chiude un periodo della nostra storia parlamentare. Il trasformismo [ ...] questa fillossera delle nostre istituzioni, non sopravviverà un'ora alla confessione di impotenza del suo creatore » 6 • Né si escludeva una soluzione favorevole alla Destra, purché si fosse costituito un « governo a colore »: qualunque soluzione insomrna era accettabile, purché non significasse un ritorno del Depretis e dei suoi metodi di governo. Le cose andarono, però, assai diversamente, poiché si realizzò un nuovo connubio tra il Depretis e la Sinistra che portò Crispi e Zanardelli al governo e, dopo la morte del Depretis, nel luglio dello stesso anno, fece del primo il nuovo presidente del Consiglio. Di fronte al nuovo gover110 Depretis e al primo governo Crispi (1887-91), la T. mantenne un atteggiamento di estremo riserbo. Nonostante la speranza chiaramente manifestata che la presenza di Crispi e di Zanardelli riuscisse ad i1nprimere al governo 1.1n indirizzo più 3 T., 12-1-1884. 4 T., 6-I-1884. s È interessante l'editoriale del 9-1-1884, nel quale si polemizzava col Depretis per aver fondato la campagna elettorale, in un collegio delle Marche, sul tema della difesa delle istituzioni. In questo modo, non solo il Depretis, ma anche le istituzioni avevano subito uno scacco (infatti era stato eletto un candidato radicale). Concludeva il giornale: « Allorché noi avevamo Destra e Sinistra le elezioni si facevano in nome del progresso o in nome della conservazione, ma sempre nell'orbita della costituzione. Oggi, mercé del trasformismo, del partito medio, del partito onesto, patriottico e liberale, oggi le elezioni non si fanno più che in nome della monarchia e in nome della repubblica». 6 T ., 25-II-1887. 102 Bibliotecaginobianco
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