Giornali e riviste dell'intervento, importante per il ruolo che Olindo Malagodi ebbe negli avvenimenti del momento e per quello che attraverso la sua persona (Malagodi era allora direttore della « Tribuna ») vi ebbe il giornale. Abbiamo esaminato, infine, gli anni del dopoguerra, importanti anche quelli per il ruolo che la « Tribuna » ebbe nel delinearsi di una prospettiva di politica interna reazionaria e totalitaria. Un'ultima osservazione: nel corso dell'esposizione delle vicende della « Tribuna » si è accennato spesso ad avvenimenti, episodi, personaggi della storia italiana, in maniera del tutto sommaria, presupponendo nel lettore la conoscenza di ciò cui si veniva di volta in volta accennando. Questo era d'altronde inevitabile: si tenga presente, infatti, che questo saggio non vuole, né del resto potrebbe, rappresentare una storia d'Italia, anche se vista da un osservatorio particolare, quale fu la « Tribuna »; ma è solamente la storia della evoluzione (o meglio, involuzione) politica di quel quotidiano. I. LA LOTTA CONTRO IL TRASFORMISMO. La « Tribuna» uscì per la prima volta il 26 novembre 1883 a Roma. Nacque come organo della «pentarchia», cioè dei cinque _maggiori esponenti della Sinistra (Baccarini, Cairoli, Crispi, Nicotera e Zanardelli) allora accordatisi sulla base di un programma di opposizione al governo Depretis. Fu vicina in particolare a Baccarini e a Zanardelli, poiché Crispi e Nicotera erano già sostenuti rispettivamente dalla « Riforma » di Firenze e dal « Bersagliere » di Napoli; mentre Cairoli sembrava non curarsi troppo di avere un proprio organo ufficiale. Furono pertanto Baccarini e Zanardelli a procurare i primi fondi alla T., che ebbe a direttore il deputato democratico piemontese Luigi Roux. Il giornale assunse sin dall'inizio un indirizzo fortemente polemico nei confronti del governo Depretis. Nell'editoriale con il quale si presentava ai lettori dichiarava, infatti, di voler « combattere dedizioni indecorose e pericolose confusioni », con le quali parole si voleva indicare il trasformismo, nato, almeno formalmente, nel maggio precedente, allorché Depretis aveva rifiutato per il proprio governo la denominazione di « sinistra » ed abbandonando gli antichi alleati aveva sollecitato -l'appoggio della Destra, così da provocare -l'uscita dal governo dei due rappresentanti della Sinistra, Zanardelli e Baccarini. In realtà sarebbe stato facile osservare che il trasformismo non era nato nel maggio '83, bensì quando Depretis aveva rinunciato - e ciò era avvenuto assai presto - ad attuare interamente il programma di Stradella. Del resto, uomini come Spaventa e De Sanctis avevano 99 Bibliot.caginobianco
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