Recensioni siero, rimanda alla costruzione grafica dei procedimenti ricostruttivi dellR . memoria. O si veda il preciso tecnicismo narrativo di alcuni dei romanzi migliori di Robbe-Grillet: La Gelosia (trad. it. di Franco Lucentini, Einaudi, Torino 1958) o Nel Labirinto (trad. it. di Franco Lucentini, Einaudi, Torino, 1961) dove l'osservazione realistica coincide con un metodo d'indagine scientifica; il linguaggio è geometrico, neutro, veramente « le degré zero de l'écriture » (cfr. Roland Barthes, in « Combat », 1947), cioè, la creazione di una tecnica descrittiva che vale in quanto registrazione delle funzioni delle facoltà ap- .prensive, eh~ giustifica un'analogia approssimativa tra certi metodi di creazione artistica e un metodo di osservazione sperimentale della realtà proprio delle scienze esatte. Ma è proprio qui che l'atteggiamento dello scrittore diviene estremamente pericoloso, nella misura in cui il momento artistico viene colto come autosufficiente, assolutamente disimpegnato, vorrei dire innaturalmente posto al di là di ogni categoria del giudizio. Insomma, proprio sulla base di questo rifiuto l'arte rischia di divenire una tecnica a parte, isolata e separata dal mondo, per il suo non volere essere condizionata da nulla, nel suo voler tendere al nie11te, riduce l'uomo ad una sola dimensione, al di là del tempo e della storia, nel momento in cui esso è sguardo: uno specialista, in definitiva, che deve ignorare tutto ciò che non riguarda la sua specializzazione, l'appartenente ad una casta, come a caste differenti apparterrebbero il sociologo, lo storico, il fisico. Un atteggiamento del genere può nascere, come nasce, da un profondo dissidio morale, nel momento in cui l'uomo sente acutamente che stile, gusto, costume non sono altro che aspetti transitori e falliti del proprio vano tentativo d'impadronirsi del mondo. La rinuncia dello scrittore alla « narrazione » si riconduce allora alla dolorosa costatazione dell'illusorietà di ogni conoscenza: per lo scrittore contemporaneo la via è veramente difficile soprattutto se decide come Robbe-Grillet ha deciso, che non ha più alcun senso parlare di un mondo che è solo vana apparenza. Ciò che rimane importante è piuttosto l'acquisto di un nuovo metodo narrativo, che descrive la cosa compiendo il numero maggiore di esperimenti, tenendo conto di come essa di volta in volta si presenta, tendendo in definitiva a fissare tutte le varianti possibili nello sforzo di renderne la dimensione problematica. Nel sesto saggio della sua raccolta di scritti teorici « L'engagement dello scrittore e il realismo socialista» Robbe-Grillet prende posizione netta contro la nozione di impegno letterario, così come si è venuta delineando nel realismo marxista e nelle affermazioni stesse di Sartre che si leggono nella sua «presentazione» di « Les temps modernes ». . « Una convergenza fra rinnovamento artistico e rivoluzione politicoeconomica è assolutamente impossibile. Lo schema idillico arte-rivoluzione non ha nessun valore, ché dal punto di vista della rivoluzione tutto deve concorrere direttamente allo scopo finale: la liberazione del proletariato, 97 Bibliotecaginobianco
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