In corsivo Carnevale. È una sentenza coraggiosa, che segna una svolta nella vita siciliana di questo dopoguerra, e che lascerà una traccia prof onda nel costume e nella vita politica e sociale dell'Isola; è una sentenza che rompe per la prima volta, da che esi$te un problema della delinquenza organizzata in Sicilia, il mito dell'impunità della mafia. Il delitto per cui quattro imputati sono stati con.dann.ati all'ergastolo, malgrado l'omertà e la paura dell'ambiente e il contegno ambiguo dei testimoni, era chiaramente un delitto di mafia. Ma questa volta è stato punito, e duramente. Vogliamo augurarci che la sentenza di Santa Maria Capua Vetere valga a rinfrancare l'ambiente e a dar coraggio ai siciliani onesti che sentono la mafia come una vergogna dell'Isola e l'ostacolo più grave al progresso civile ed economico di ben quattro provincie. Ma ci auguriamo soprattutto che essa serva di monito, di sprone, per quella parte della classe dirigente che minimizza sistematicamente il problema della mafia, come ha dimostrato recentemente respingendo al Senato la proposta dell'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia. Il progresso economico e sociale della Sicilia è condizionato dal successo dell'opera di bonifica civile che lo Stato deve perseguire in-flessibilmente, fino in fondo. Allo scopo, è indispensabile il contributo di tutti i poteri dello Stato: la Magistratura, con la coraggiosa sentenza di Santa Maria Capua V etere, ha fatto la sua parte. Resta agli altri, all'Esecutivo ed al Parlamento, di fare il resto. Bibliot_ecaginobianco LA NUOVA LINEA ANTICULTURALE DI GENTILE, ha intitolato Enzo Forcella una sua nota di commento ad uno stupefacente articolo di Panfilo Gentile sugli intellettuali italiani apparso sul « Corriere della Sera» del 28 dicenibre scorso; articolo che avrebbe trovato il suo posto più acconcio sulle pagine del « Borghese » e di altri fogli fascisti. Invece, ad ospitare la prosa del Gentile è stato proprio il « Corriere della Sera », . un giornale, cioè che deve gran parte del suo prestigio al fatto che può contare sulla collaborazione della migliore cultura italiana, di quegli « intellettuali» contro cui blatera Panfilo Gentile. Il fatto è grave, e merita di essere segnalato. Vorrem1no che fosse l'ultimo. Il nuovo direttore del « Corriere » ci pensi: non crediamo, contrariamente a quel che scrive l'amico Forcella, che il grande giornale lombardo debba finire per schierarsi sulla « linea Gentile »; vogliamo credere che si tratti ùivece di un, incidente, dovuto all'arrendevolezza che il nuovo direttore dimostra nei riguardi dei « notabili» del giornale, anche quando scrivono articoli incredibili, come questo di Gentile ed altri di Augusto Guerriero. Ma se così non fosse, ci vuol poco a capire che non si può stare a lungo a quel posto se si disprezzano i valori autentici della intelli .. genza e della cultura: quei valori contro cui si spiega l'accanimento di Panfilo Gentile, transfuga della democrazia passato al servizio delle . ' . . . ' cause piu reazionarie, e percio zelante per cattiva coscienza fino al punto da imbrancarsi tra i rabbiosi relitti dell'incitltura fascista. 89
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